⌈ Molti eventi avevano insegnato agli abitanti del luogo a mantenere i segreti, quindi non ci fu alcun bisogno di esercitare pressioni di sorta.
Inoltre quello che sapevano erano ben poco: i vasti acquitrini salati, piaghe desolate e disabitate, tenevano la gente dell’entroterra ben lontano da Innsmouth..
Tratto da La maschera di Innsmouth di Howard P. Lovecraft ⌋
Il Polesine non è Innsmouth, ma…
Lo sanno tutti (o quasi tutti) che Innsmouth, al pari del Necronomicon di cui ho scritto precedentemente a questo post, è un’altra invenzione letteraria di quel maestro della letteratura horror che fu Howard P. Lovecraft.
Eppure nel Polesine, e con esso in tutto il Delta del Po, i misteri e le leggende si sono tramandate per generazioni tra gli abitanti dei piccoli paesi, confluendo nella tradizione dei racconti del filò, cioè quel momento, alla fine di una dura giornata lavorativa, quando i contadini si incontravano di sera intorno a un fuoco per raccontare storie che potevano essere semplici narrazioni del tempo trascorso oppure, quasi come forma di intrattenimento in mancanza di mezzi mediatici (radio o televisione che sia), racconti paurosi di mostri e fantasmi (il più delle volte per spaventare i bambini e le anime più sensibili).
Messa da parte la tradizione di riunirsi attorno a un fuoco per ascoltare storie – semmai oggi è la luce fredda di uno smartphone o tablet a inchiodarci a notizie che, il più delle volte, rientrano nella categoria delle fake news – non resta che esplorare la cosiddetta cultura popolare per ritrovare fantasmi e mostri forse gli stessi che, a detta di qualcuno, hanno ispirato Howard P. Lovecraft per costruire la cosmogonia alla base del Ciclo di Cthulhu

Ma cosa ci faceva Lovecraft nel Polesine?
Premettendo che il soggiorno in Polesine di Lovecraft possa essere veritiero quanto un mio prossimo viaggio verso il pianeta Marte (ma non si sa mai...) passo immediatamente a raccontare ciò che è accaduto a Montecatini in un mercato di libri d’antiquariato circa vent’anni fa.
Era appunto il 2002 quando un collezionista tra i banchi di libri d’antiquariato, trova una copia di una vecchia edizione dell’autore Émile Zola del 1895 (la cronaca non riporta il titolo del libro): la sorpresa dell’uomo diventerà maggiore quando, una volta a casa, scopre tra le pagine del libro una busta contenente alcuni fogli (qualche decina) scritte a mano in inglese e con disegni a corredo il tutto utilizzando un inchiostro di colore blu.
Tra questi fogli uno riporta una data e un commento:
⌈ 15 maggio 1926: “Partito dal porto di New York alle 19.12 con dieci minuti di ritardo”⌋
Basta questo per dire che Lovecraft abbia intrapreso il viaggio da Providence fino al Delta del Po?
E’ vero che una prima analisi della grafia nei fogli ha portato a una certa rassomiglianza con quella di Lovecraft nonchè la firma di Granpa Theo utilizzata come pseudonimo dallo scrittore, ma è anche vero un fatto incontrovertible e cioè che Lovecraft, essendo perennemente al verde non avrebbe utilizzato il denaro per un costoso viaggio in tutt’altro modo.
Inoltre, come riporta Lyon Sprague de Camp nella sua biografia dedicata a Lovecraft, egli avrebbe mantenuto durante la sua vita una fittissima corrispondenza con i suoi amici composta da più di centomila lettere (qualcuno dice che esse fossero centottantamila ……ma quanto spendeva in francobolli?): ebbene in nessuna di esse lo scrittore menziona un suo viaggio in Italia.
Ipotesi di un viaggio in Italia: il docufilm
Per dipanare il mistero l’acquirente non più misterioso perché si tratta del regista Federico Greco, si rivolge al suo amico documentarista Roberto Leggio: entrambi pensano che a quel punto era necessario coinvolgere la persona considerata come il massimo esperto italiano su Lovecraft: e cioè Sebastiano Fusco.
Da questo incontro si avrà nel 2004 il documentario H.P. Lovecraft – Ipotesi di un viaggio in Italia che vede anche la partecipazione dello scrittore Carlo Lucarelli e del giornalista Gianfranco de Turris presentato al Festival di Venezia nello stesso anno.
L’anno seguente è la volta di Il mistero di Lovecraft – Road to L. un mockumentary* in puro stile The Blair Witch Project (1999) (il film completo in inglese con sottotitoli italiani lo troverete in questa pagina)
Ripeto la domanda: cosa ci faceva Lovecraft nel Polesine?
Diamo per scontato che sia vero il viaggio di Lovecraft in Italia, la domanda è appunto perché abbia scelto l’entroterra del delta del Po come meta del suo pellegrinaggio?
Perché proprio di un pellegrinaggio si tratta, non quello rivolto a un santuario bensì a un altro tipo di tempio della cultura come la Biblioteca nazionale Marciana a Venezia tra le cui mura è custodita la più grande raccolta del mondo di manoscritti in latino e greco, e qui egli avrebbe trovato nuova linfa per la sua narrazione in stile horror.
Da Venezia al Polesine il viaggio è breve (tanto più se confrontato con l’attraversamento dell’Atlantico per giungere in Europa): qui, attratto dalle vecchie leggende, ossatura dei racconti del Filò, avrebbe trovato l’ispirazione per uno dei suoi esseri de Il ciclo di Cthulhu: l’Uomo pesce o Uomo lucertola*
Il viaggio di Lovecraft si sarebbe concluso nel paese di Loreo (in provincia di Rovigo) dove sarebbe entrato in contatto con l’antica Confraternita dei Flagellanti della Ss. Trinità di Loreo (popolarmente conosciuta come i Fradei) i quali adepti ancora oggi e ogni anno nella Notte della Santissima Trinità (che cade la domenica successiva alla Pentecoste) dopo la processione notturna si riuniscono all’interno di una chiesa per una cerimonia a porte chiuse dove solo loro possono partecipare.
Si dice che lo stesso Lovecraft abbia insinuato che i Fradei si riuniscono in questa cerimonia per adorare l’Uomo – pesce (o lucertola se vi piace di più)
⌈ A questo punto l’unico vero mistero è se non è stato H.P. Lovecraft a scrivere quelle pagine ritrovate a Montecatini, chi mai sarà il vero autore?⌋
Il libro in anteprima
⌈ Situata dalle parti di Arkham, Innsmouth è una cittadina di mare caduta così in declino da essere scomparsa dalle mappe. I suoi abitanti sono disgustosi all’olfatto e alla vista e si narrano storie di visitatori scomparsi.
Eppure non è troppo difficile, per un giovane in vacanza nel New England, finirci per caso ed essere costretto alla fuga durante la notte. Si porterà dietro, assieme alla leggenda di un patto di sangue tra gli abitanti della cittadina e una mitologica creatura marina, un terrore primordiale che non lo abbandonerà mai più.⌋
⇒ Al Azif ovvero il Libro delle leggi che governano i morti
⇒ Lucia Berlin, la vita riflessa nelle short stories
⇒ Seneca e la dolcezza nel Bacio
♥ Alla prossima! Ciao, ciao….♥♥