Prima di incamminarci
Immagino che i puristi delle esperienze outdoor avranno di ridire sul titolo, cioè che la parola trekking non è in sintonia con il percorso che vado a illustrarvi (di solito un trekking si svolge in alta montagna con pernottamenti in rifugi, bivacchi o all’aperto sotto le stelle (sempre, in quest’ultimo caso, se si sopravvive per raccontare la propria esperienza).
Io, come semplice viandante, distinguo tra l’escursione vera e propria limitata a un giorno (o hiking se preferite) dal trekking svolto in più giorni (inclusi i Cammini).
La partenza di questo mini trekking (e anche l’arrivo) è da Monastero Bormida in provincia di Asti (visualizza su Google Maps) borgo fondato nel 1050 dai monaci provenienti dall’abbazia di Fruttaria posta a San Benigno Canavese.
Non ho seguito il percorso classico preferendo inventarne uno tutto mio che includesse tutte le cinque torri nominate nella copertina dell’articolo e, inoltre, utilizzando nella prima parte parzialmente il percorso chiamato Due Torri.
Le torri medievali sono poste in posizione panoramica e nel medioevo controllavano le valli della Bormida e quindi le vie di commercio tra l’astigiano e la costa ligure.
La prima torre che incontreremo in questo lungo percorso non poteva che essere quella di Monastero Bormida e cioè la torre campanaria del monastero di Santa Giulia edificata nel IX secolo e alta 27 metri e che in seguito venne trasformata nel XV secolo in fortezza dalla famiglia feudale dei del Carretto.
L’itinerario
Il sentiero delle Cinque Torri è stato ideato da Vittorio Roveta (1934 – 2019) il quale impiegò all’incirca due anni per tracciare il percorso classico che collega le cinque torri della Langa Astigiana.
Con l’aiuto della sezione CAI di Acqui Terme, Vittorio Roveta ripulì i sentieri rendendoli percorribili e segnando il tracciato con dei rombi gialli tutt’ora visibili (oggi la segnaletica è quella ufficiale nazionale con il logo 5T).
Nel 2003 il CAI di Acqui Terme inaugurò l’itinerario effettuando, nel contempo, la prima edizione del cammino delle Cinque Torri che si ripete ogni seconda domenica di maggio e che ha visto negli anni una sempre maggiore partecipazione di appassionati a questo tipo di attività.
1° tappa: Monastero Bormida – (Torre di Vengore) – Roccaverano
Iniziamo percorrendo il ponte medievale sulla Bormida di Millesimo quindi, dopo aver oltrepassato il cimitero e la chiesa di san Rocco sulla nostra sinistra proseguiamo ancora avanti su asfalto fino a un bivio sulla destra dove lo sterrato fiancheggia il rio Tatorba.
Proseguiamo fino ad attraversare il rio su una passerella in cemento per procedere sulla sinistra sulla vecchia strada del Tatorba, tralasciando il sentiero in salita che è il percorso ufficiale delle 5Torri.
NOTA: un tratto del sentiero visibile nell’immagine precedente è segnalato per le frane, quindi il consiglio è quello di camminare il più possibile sul lato sinistro.
Arrivati a un bivio (palina indicatrice) si prosegue verso la strada provinciale per Roccaverano attraversandola per procedere verso la borgata Tarditi fino alla frazione di Gerolamo con l’omonima chiesa.
Da Gerolamo proseguiamo per sentiero inoltrandoci in un bosco per poi riprendere la strada asfaltata dalla quale il panorama è rivolto verso l’arco alpino e le torri di San Giorgio Scarampi e Roccaverano, mentre sulla nostra sinistra possiamo vedere la torre di Vengore.
La duecentesca torre di Vengore svetta isolata in cima a una piccola collina circondata da un piccolo parco, dalla sua posizione si comprende l’importanza che aveva nel controllare il territorio della Val Bormida di Spigno e l’Acquese (la torre è visitabile ma per informazioni sull’apertura bisogna contattare il Comune di Roccaverano).
Dopodiché lasciamo la torre di Vengore per riprendere l’itinerario verso Roccaverano, parte terminale di questa prima tappa.
Prima di arrivare nel centro di Roccaverano si passa nei pressi della chiesa di San Giovanni al cui interno è conservato il più imponente ciclo di affreschi gotici dell’Astigiano.
A Roccaverano, posta all’interno di ciò che rimane del castello del XIII secolo, troviamo la terza torre del nostro itinerario: alta 30 metri con una circonferenza di 26,50 metri, a forma cilindrica, della quale é facilmente intuibile la funzione difensiva.
La torre, dopo un restauro avvenuto nel 2000, è visitabile (informazioni presso il Comune di Roccaverano).
Altro spunto per una visita a Roccaverano è la chiesa di Santa Maria Annunziata che rappresenta un simbolo dell’architettura rinascimentale e il cui progetto viene attribuito al Bramante.
NOTA: per il pernottamento e la cena ho scelto l’albergo – osteria Bramante in pieno centro paese. L’albergo rientra nella tipologia degli alberghi diffusi.
Ottima l’accoglienza e la gentilezza dei gestori e del personale. Come, neanche da dire, la cena con prodotti tipici del luogo (tra cui la rinomata Robiola di Roccaverano).
2° tappa: Roccaverano – (Olmo Gentile – San Giorgio Scarampi) – Monastero Bormida
Dopo avere lasciato le comodità offerte dall’albergo Bramante (e nel contempo convincere una bella micetta che il mio zaino non poteva diventare il suo rifugio), ho ripreso il cammino uscendo da Roccaverano in direzione di Serole seguendo le paline indicatrici per raggiungere Olmo Gentile (le indicazioni, secondo il mio punto di vista, non sono molto precise tanto da lasciare qualche dubbio sulla direzione da seguire).
Procediamo su asfalto fino a un bivio che conduce a un sentiero attraverso i campi (tenendo conto del periodo invernale vi è la presenza di molto fango).
Al termine del sentiero si riprende la strada asfaltata per dirigerci verso Olmo Gentile ben visibile con lo sfondo l’arco delle montagne a farle da cornice.
Si passa accanto alla cappella dell’Addolorata e poco dopo, presso una croce sulla strada, un sedile in pietra invita a sedersi e provare il doppio eco della nostra voce (cosa che, ovviamente, non mi è riuscita di fare).
Si entra in Olmo Gentile (gli abitanti, appena 89, prendono il nome di olmesi) passando accanto alla vecchia parrocchiale di san Martino e proseguendo verso la torre annessa al castello.
Terminata la visita a Olmo Gentile non ci resta che ritornare sui nostri passi, quindi ripassare di nuovo attraverso i campi (e il fango), ma questa volta invece di andare verso Roccaverano prendiamo la direzione opposta verso il crinale sulla cui sommità vi è una croce in ricordo delle vittime dell’attentato dell’11 settembre 2001 a New York.
Seguendo sempre i segnavia bianco – rossi e le paline indicatrici arriviamo nei pressi della piccola chiesa di san Carlo Borromeo per poi seguire la strada in ripida salita per entrare a San Giorgio Scarampi.
Si passa dapprima accanto alla chiesa parrocchiale quindi, proseguendo, si arriva all’ultima torre del nostro percorso.
Da San Giorgio Scarampi proseguiamo per un buon tratto su crinale fino a discendere sulla strada provinciale 56.
Si prosegue su asfalto fino a trovare il bivio sulla sinistra all’altezza della deviazione verso borgata Tarditi e Girolamo.
Adesso non ci resta che seguire lo stesso percorso della prima tappa (quello delle 2 Torri) pe rientrare a Monastero Bormida.
⇒ Torriglia: l’anello escursionistico
⇒ Olbicella (anello escursionistico – sentiero n°558)
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