Forest bathing per il nostro benessere

Forest bathing

Puoi camminare in un sogno

mentre sei  sveglio:

basta passeggiare nella foresta in una mattina nebbiosa

Mehmet Murat Ildan

(drammaturgo – Elazig, 16 maggio 1965)

Il benessere che viene camminando  nella foresta

Ovviamente non si parla  della foresta amazzonica dove i  sensi sono sovraccaricati e in perenne stato  di  allerta (penso  di  poter sopravvivere in questo tipo  di  ambiente dai cinque o  dieci  minuti  al massimo), ma dei nostri boschi  dove l’insieme degli odori, quelli  offerti dal  legno  degli  alberi e della vegetazione, lo  scorrere di un ruscello  e l’immagine complessiva dell’ambiente naturale che ci  circonda,  fanno si  che in noi si ingeneri quella sensazione di  rilassamento e riduzione dello  stress e, quindi, la conseguente riduzione di  cortisolo (appunto chiamato l’ormone dello  stress).

Un altro  aspetto molto importante,  sempre dal punto  di  vista fisiologico, è la produzione dei linfociti NK (Natural Killer) in prima linea nel  sistema immunitario per la soppressione delle cellule cancerogene dovuto, secondo  alcune ricerche scientifiche, ai  terpeni contenuti  negli oli  essenziali che le piante rilasciano per difendersi  dall’attacco di parassiti  e insetti.

Dal Giappone arriva la terapia forestale

All’inizio  degli  anni ’80 in Giappone andò diffondendosi l’interesse verso la medicina naturale tanto  che, nel 1982, durante  una campagna del Ministero  delle foreste vennero codificati i benefici della terapia forestale che venne chiamata Shinrin – yoku (森林浴 dal  giapponese bagno  nella foresta).

Anche in Italia

Considerando  che il territorio del nostro Paese è per il 35 per cento montano e per il 42 per cento viene considerato  collinare, si può dedurre come la copertura forestale sia rilevante dal punto  di  vista economico e per la tutela idrogeologica (quest’ultimo  aspetto  forse ancora trascurato in alcune parti  del  territorio  nazionale), per l’ossigenazione dell’aria e per la conservazione e sviluppo  della biodiversità.

In questo  contesto non potevano essere trascurati i benefici dovuti  alla terapia forestale.

Infatti il Consiglio  Nazionale per la Ricerca (CNR), in collaborazione con il Club Alpino Italiano (CAI) ha condotto in passato una ricerca coinvolgendo duecento  volontari di  età compresa tra i 18 e 79 anni facendo percorrere loro facili  sentieri  tra i  boschi dell’Emilia Romagna, della Toscana e del Trentino.

Al  termine di  queste escursioni a ciascuno  dei  volontari è stato  consegnato un questionario in cui  dovevano  esprimere una valutazione dei propri  livelli  d’ansia, depressione, difficoltà nel  concentrarsi e valori  di  stress.

In una fase successiva della ricerca a queste escursioni  si è aggiunta la presenza di psicoterapeuti che, a intervalli precisi durante il percorso, hanno insegnato  ai partecipanti tecniche di  meditazione e consapevolezza dell’interazione tra i  sensi  e l’ambiente circostante.

Per approfondire i  risultati  di  questa ricerca e di  come la terapia forestale sia importante per il nostro  benessere vi invito a leggere il libro Terapia forestale nel  box sottostante (per scaricare gratuitamente il libro download )

terapia forestale

 

Per conoscere la genesi  del libro  e dei  suoi autori vi  rimando  a questa pagina dal  sito  del Club Alpino Italiano.

Il Parco del Respiro

Forest bathing

Ci  sono  foreste dove praticare il forest bathing ha effetti  maggiori rispetto  ad altri?

Non so  dare una risposta precisa per cui, a solo  titolo  di  esempio, cito il Parco del Respiro sull’Altopiano  della Paganella in Trentino dove, nei  suoi  36 ettari di  estensione, la concentrazione di monoterpeni è molto  elevata come riporta il bioricercatore Marco  Nieri nel  video  seguente

In conclusione

La terapia forestale ( o se preferite Forest bathing) offre anche l’opportunità di diventare  una professione conseguendo il Diploma nazionale Csen (Centro  sportivo  educativo nazionale ente affiliato  al  CONI) con diverse tipologie di  qualifica.

Per maggiori informazioni  vi  rimando  al  sito forestbathingcsen.it

§ Il termine Shinrin-Yoku, ovvero bagno nella foresta, coniato in Giappone negli anni Ottanta dal direttore dell’ente forestale nipponico, fa riferimento all’immergersi nella natura con i cinque sensi.

Il bosco, la selva, sono uno stato della coscienza: la condizione in cui ogni desiderio fluisce senza sforzo verso il proprio compimento.

Lo Shinrin-Yoku oggi è sempre più conosciuto e apprezzato come terapia preventiva. L’immersione nella natura ha effetti terapeutici comprovati anche scientificamente: è in grado di ridurre le concentrazioni dell’ormone dello stress nel corpo, di rinforzare il sistema immunitario, di regolare la pressione arteriosa e il battito cardiaco, di abbassare il colesterolo.

Lo Shinrin-Yoku è un’avventura di profonda comunione con la natura. Si pratica in molti modi, il più tradizionale è la passeggiata e la meditazione nel bosco o nella foresta.

L’immersione nella natura, quindi, può guarire le nostre difficoltà, perché la foresta ci conosce da sempre e nutre la nostra creatività, ed è provato che la creatività è la dote più utile all’uomo per la sua realizzazione nel mondo del lavoro, assai più efficace del mero quoziente intellettivo o di altre doti logiche.

In questo libro vi sono le chiavi pratiche della relazione con la foresta che dona creatività. La foresta è un invito ad agire, perciò il modo migliore per comprendere quanto è esposto in questo libro è quello di mettere in pratica i rituali di immersione che esso descrive.§

Mesola e il suo  bosco tra natura e storia

Bologna e le sue vie d’acqua

Alla prossima! Ciao, ciao…..

Lasciami un commento all'articolo (se vuoi)

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

error: Content is protected !!