Sassello: l’anello escursionistico tra due parchi

Sassello  andata e ritorno (con visita obbligatoria)

Ubicato  nel territorio  del  Parco naturale regionale del Beigua e sul versante settentrionale dell’Appennino ligure , Sassello è stato il primo  comune italiano a ottenere la bandiera arancione del  Touring Club Italiano  per la qualità turistica e ambientale, questo  ne fa un ideale luogo  di  villeggiatura e centro  culturale tra i più attivi  dell’entroterra savonese.

Il centro  storico  è diviso  tra la Bastia Soprana del  XII secolo e la Bastia Sottana fondata dalla famiglia Doria nel ‘400, con palazzi affrescati e chiese barocche.

Senza dimenticare il fattore più godereccio  offerto dalla gastronomia locale e, non ultimi, i  famosi  amaretti  del Sassello.

L’itinerario


Sassello

Entriamo  nel  centro  storico  di  Sassello per raggiungere piazza Concezione sede del Palazzo  Comunale  e della basilica dell’Immacolata Concezione.

Da questo punto, seguendo il segnavia indicato  con due triangoli  gialli (percorso  FIE in direzione del  monte Beigua) inizia il nostro  anello.

NOTA: lungo il percorso non ci sono fonti d’acqua, tranne che all’inizio e alla fine  dell’intera escursione.

Si prosegue oltrepassando il ponte sul rio  Sbruggia per giungere alla località Colletto, fino a superare il rio Verli e, mantenendo  sempre la nostra destra, superate le ultime abitazioni ci inoltriamo  in un bosco  misto formato  da carpini, ornielli  e noccioli  si arriva presso casa Galante.

Sassello

Ci dirigiamo  a sinistra lungo una breve, ma ripida, salita e se siamo attenti  alla vegetazione ci  accorgeremo  come il castagno ha preso il sopravvento  rispetto  al  resto  della vegetazione (a dire il vero me ne sono  accorta perché camminavo su  di un autentico tappeto  di  grosse castagne lasciate lì a marcire).

Superato  Colle del  Luvetto (e non Colle del Lupetto come alcune guide riportano) seguiamo i segnavia gialli in direzione del  Colle del  Bregnon (828 m. / 5 chilometri  e 750 metri  dall’inizio).

Sassello

Sassello

Al  Colle del  Bregnon tralasciamo  il sentiero a sinistra, contrassegnato  da tre pallini gialli,    che sale in maniera decisa  verso il monte Avzè e proseguendo  conduce verso  Vereira (questo  itinerario  sarà il tema di un mio prossimo post) per continuare dritti fino ad attraversare il rio Bissaio senza nessuna difficoltà.

Sassello
L’attraversamento del rio Bissaio richiede un momento di svagatezza

Sassello

Dopodiché arriviamo  ai  ruderi  di  Casa Bandia circondato   da imponenti  faggi (905 metri/ 7 chilometri e 200 metri  dall’inizio). Da essa scendiamo per attraversare il  Fosso  della Bandia su un ponticello in legno e, quindi,  per risalire fino ad arrivare al  Colle del  Giancardo.

Dal colle abbandoniamo il segnavia con i due triangoli  gialli che proseguiranno  sulla sinistra verso il monte Beigua, per seguire quello  dell’Alta Via dei  Monti  Liguri verso il Colle del  Giovo.

Al Colle del  Giovo (515 m:) seguiamo a sinistra la provinciale in direzione Albisola – Pontinvrea;, volendo fare una sosta, dall’altro  lato  della strada, vi è un’area picnic.

Poco  prima del passo, svoltiamo  a destra nei  pressi  dell’ex albergo  Zunino per seguire via Lodrino in salita su  asfalto: una lunga salita  abbastanza noiosa.

Terminata la salita si  arriva in prossimità del  bivio  verso  Forte Lodrino inferiore raggiungibile con una deviazione di pochi minuti (accesso interdetto in quanto la struttura presenta al  suo interno situazioni di pericolo).

Sassello

Ritornati  sul percorso  principale, seguendo il crinale si  arriva al  bivio  che conduce al  Forte Lodrino  superiore sulla sinistra, mentre noi affronteremo una breve ma ripida salita che porta in cima al bric Riundo per poi continuare in direzione del  Parco  della Deiva.

Siamo così entrati nell’interno  della Foresta Demaniale della Deiva fino al  Passo  Salmaceto, porta d’ingresso  del  Parco.

Sassello

Qui siamo  al vertice di un anello interno  a esso: sta a noi  scegliere su  quale lato  proseguire (entrambi i percorsi  misurano  all’incirca cinque chilometri), per arrivare all’ingresso del  Parco  della Deiva dove è presente, oltre che la casermetta dei  Carabinieri  Forestali, un piccolo  laboratorio didattico per le scolaresche.

In realtà il castello era la villa ottocentesca della famiglia Bigliati, proprietaria delle omonime segherie

Da parte mia ho preferito il percorso  a destra più diretto per raggiungere il Castello  Bellavista e l’area picnic adiacente (in ogni caso  se non sappiamo  quale direzione scegliere possiamo  sempre ricorrere al proverbiale lancio  della monetina).

NOTAper un piacevole soggiorno  all’interno  del Parco  della Deiva si può approfittare dell’ospitalità offerta da Rifugio Casa Ressia.

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Leggi anche quello  che ho  scritto  nel  mio nuovo  blog AZ libri  e altro:

Alla prossima! Ciao, ciao…..♥♥

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