Prima di incamminarci
Il Lago del Brugneto è uno dei cinque SIC (Siti di interesse Comunitario) del Parco Regionale Naturale dell’Antola.
I Siti di interesse Comunitario costituiscono una rete ecologica europea denominata Rete Natura 2000 finalizzata al mantenimento e alla tutela di particolari habitat e specie animali e vegetali protetti dalla direttiva 43/92/CEE nota con il nome di direttiva Habitat. L’individuazione di questi siti ha come obiettivo primario la salvaguardia della biodiversità e della naturalità di alcuni ambienti, nonché di habitat considerati seminaturali che esprimono lo stretto connubio tra popolazioni e natura e quindi il risultato delle tradizionali attività umane. I SIC del Parco dell’Antola sono i seguenti: Il lago si trova al centro di una verdissima Valle del Brugneto che si estende in direzione sud-est interessando i comuni di Propata, Torriglia e Rondanina. La costruzione della diga che ha originato l’invaso del Brugneto modificò in maniera sostanziale la geografia locale e l’ambiente naturale: a farne le spese furono le due località di Frinti e Mulini di Brugneto che vennero abbandonate e sommerse e i terreni, un tempo destinati alla fienagione e al pascolo, oggi sono rappresentati da un folto bosco. Da Torriglia seguendo la SP 15 si arriva a Santa Maria del Porto e quindi alla diga dove possiamo parcheggiare (oppure, in alternativa, dal paese di Montebruno sempre seguendo la SP 15 in direzione di Retezzo). Lasciandoci alle spalle la diga, percorriamo in salita la strada asfaltata fino a raggiungere una bacheca indicante l’inizio del percorso a destra di esso, contrassegnato da un cerchio giallo barrato (che a me ha dato l’impressione di un grosso limone) Ci inoltriamo, quindi, in una folta faggeta che lascia intravedere suggestivi scorci panoramici sul lago, il percorso presenta alcuni tratti in salita mai eccessivi in questa prima parte. Il lago, la cui capacità è di 25 milioni di metri cubi, rappresenta un’importante area di sosta per alcune specie di uccelli migratori, tra i quali il cormorano, il cavaliere d’Italia e l’airone cinerino (diventato con il tempo stanziale). La presenza di ampie aree prative rende questo territorio l’habitat ideale per gli onnipresenti cinghiali e il daino. La fauna ittica del lago è composta prevalentemente da carpe, persici, alborelle. Tra gli anfibi è importante la presenza del gambero di fiume, specie prioritaria ai sensi della direttiva Habitat in quanto importante indicatore di qualità delle acque del lago. NOTA: Pur essendo un lago che fornisce la rete idrica di Genova, lungo il percorso non vi sono fonti, in cambio piacevole aree di sosta (dieci) e tanti ponti di legno. Proseguendo, dopo circa tre chilometri e mezzo dall’inizio, incroceremo sulla nostra sinistra deviazione verso Garaventa che tralasceremo per proseguire sul sentiero principale. L’anello escursionistico procede in un bosco ricco di castagni (i cui frutti in questo periodo tappezzano il terreno), querce e ornielli. Si inizia a salire allontanandoci dal lago, fino ad arrivare a Costa di Paglia (864 m.) dove si incrocia la strada provinciale verso Bavastri. A questo punto , mantenendo la nostra destra, scendiamo verso Albora fino ad arrivare al ponte sul torrente Brugneto, passandolo possiamo osservare i resti di un altro ponte in pietra ormai in disuso. Oltrepassato il ponte, dopo qualche decina di metri, prendiamo il sentiero a destra che riconduce verso il lago. Superiamo due aree picnic, trascurando anche la deviazione sulla sinistra verso Albora, proseguiamo per il sentiero principale che, in maniera molto decisa, sale dirigendosi verso Caffarena. Prima di arrivare al borgo, il sentiero svolta a destra, quindi proseguiamo in discesa fino a guadare il rio Spave ( adire la verità in questo periodo c’è poco da guadare in quanto il rio è decisamente in secca). Passato il rio il sentiero riprende a salire (omino di pietra) in direzione di Fontanasse con scorci panoramici molto suggestivi sul lago: ormai siamo prossimi alla diga Il lago del Brugneto è originato da una diga a gravità alleggerita (in pratica un muraglione appoggiato a contrafforti) posta a sbarramento dell’omonimo torrente a sua volta affluente del fiume Trebbia. La costruzione della diga iniziò nel 1955 e, cinque anni dopo, iniziò a fornire acqua alla città di Genova. La diga è posta a 800 metri di altitudine, è lunga 260 metri e ha un’altezza massima di ottanta metri. Per raggiungere Genova l’acqua percorre 13 chilometri in galleria attraverso un canale con la pendenza di 1/1000. La portata media di acqua potabile è di circa 1200 l/sec. (portata massima 2100 l/sec.). La diga, inoltre, alimenta anche due centrali idroelettriche, una ubicata alla base della diga, l’altra costruita in galleria a Canate nei pressi di Davagna. L’acqua della diga non fornisce solo risorse idriche a Genova ma anche ad alcuni comuni della riviera come Recco e Pieve Ligure. Possono attingere acqua dal bacino del Brugneto il lago di Val Noci, l’Acquedotto Civico e l’impianto di filtrazione del comune di Torriglia. Ormai non resta che il passaggio sulla diga per ritornare al punto di partenza. ⇒Tiglieto e la sua badia partendo da Olbicella (anello escursionistico) ⇒Torriglia: l’anello escursionistico ♥ Alla prossima! Ciao, ciao…..♥♥
L’itinerario