Prima di incamminarci
Ponzone è un borgo posto in collina a 629 mslm, a pochi chilometri di distanza da Acqui Terme e al confine con la Liguria (visualizza su Google Maps).
Tra le sue frazioni troviamo quelle che interessano i due percorsi descritti in questo post, e cioè: la frazione di Piancastagna e quella di Moretti.
Come scritto in precedenza Ponzone è vicina ad Acqui terme, per cui provenendo da questa cittadina bisogna percorrere la SS 334 e poi la SP 210 in direzione di Ponzone mentre, provenendo dalla costa ligure (Albisola) bisogna arrivare fino al Passo del Giovo, quindi proseguire verso Sassello e giungere infine a Ponzone e alle sue frazioni.
1° itinerario: Piancastagna (anello dei Gorrei – sentiero 533)
Arrivati a Piancastagna si può parcheggiare a lato della strada difronte al Sacrario della Resistenza, da questo punto, accanto a una fontanella e una bacheca informativa, prende inizio l’itinerario dell’Anello dei Gorrei (sentiero 533).
Proseguiamo attraversando il centro abitato di Piancastagna fino ad arrivare sulla destra ad una strada sterrata che si ricongiungerà a una ampia carrozzabile dove, svoltando ancora a destra, procederemo sulla Costa dei Viazzi in ambiente aperto caratterizzato dalla presenza dell’erica, del ginepro e dalla roverella, oltre a rocce di colore rossastro.
Giunti a uno slargo andiamo ancora a destra per percorrere la vecchia strada dei Viazzi che scende di quota verso il fondovalle.
In breve si arriva dapprima a un casolare quindi, scendendo ancora, si raggiunge il rifugio forestale dei Viazzi dove all’occorrenza si può anche pernottare.
Dopo una piccola o grande sosta (la scelta è soggettiva) scendiamo lungo il sentiero fino a guadare il rio Miseria -a dire la verità guadare non sarebbe il termine esatto considerando il rivolo d’acqua che bisogna attraversare – .
Oltre il rio il sentiero incomincia a salire verso le case di Mongorello con ampi scorci panoramici lungo il percorso.
Si raggiunge un bivio dove (ancora una volta) bisogna girare a destra ma prima, il consiglio è quello di proseguire diritti verso il rifugio forestale Gorello che dista un paio di minuti (al contrario della palina che ne indica la distanza a cinque minuti).
Nei pressi del rifugio Gorello transita il sentiero 534 proveniente da Cimaferle (anello di Cimaferle).
Ritornati al percorso originario proseguiamo in leggera salita fra esemplari di castagno e roverella raggiungendo le case di Mongorello, fino a ritornare su sentiero percorrendo il crinale panoramico che scende verso la frazione Abbassi (sulla cartina indicata come Abasse).
Incrociamo ancora una volta la SP 210 dove il sentiero 531 (quello proveniente da Acqui Terme e diretto a Tiglieto) si sovrappone al 533.
Al termine della strada asfaltata giriamo a destra inoltrandoci in un bosco di castagni, superiamo la deviazione verso Bric Gorrei e proseguiamo su una carrozzabile fino a raggiungere il bivio a destra che scende verso Piancastagna dove termina il nostro anello escursionistico.
2° itinerario: Moretti (anello Bric Berton – sentiero 536)
Arrivati a Moretti seguendo le indicazioni stradali fornite a inizio articolo, possiamo parcheggiare nei pressi della fonte Berbuia posta a poca distanza dall’ingresso dell’abitato (nel mio caso, considerando che la piazzola era inagibile per la neve, ho dovuto parcheggiare nei pressi delle prime abitazioni di Moretti).
Dalla fonte Berbuia percorriamo un breve tratto sulla provinciale in direzione di Moretti fino a incontrare sulla destra la strada che scende verso l’altra frazione di Siriti, seguendo il segnavia 536 .
Dopo un tornante si lascia l’asfalto per salire lungo la vecchia strada sterrata dei Siriti tra roveri e cespugli di ginepro, fino a incrociare la strada provinciale.
Attraversiamo la strada per indirizzarci verso il sentiero che scende in un bosco con predominanza del pino silvestre
Continuando passeremo accanto a un’area attrezzata con il panorama verso la catena appenninica in direzione della Liguria.
Da questo punto si continua a mezza costa sul versante boscato fino a risalire nuovamente verso la provinciale
NOTA: A causa di lavori per rete idrica, il sentiero originario viene interdetto dalla presenza del cantiere, quindi bisogna proseguire sulla provinciale fino ad arrivare a riprendere un sentiero che sale verso il bosco e che in breve condurrà all’area attrezzata dei Pianazzi.
Giunti a quest’area purtroppo la delusione è data non dall’ambiente circostante che rimane sempre piacevole, ma proprio dal rifugio in completo abbandono (addirittura un cartello posto al suo ingresso avverte per la presenza di calabroni all’interno, certamente presenti in periodi più caldi).
Lasciato l’area attrezzata con l’ex rifugio, giriamo a destra proseguendo sempre sul sentiero 536 finché, uscendo dal bosco, scenderemo di quota fino a raggiungere un piccolo pianoro, dove svolteremo a sinistra proseguendo a mezza costa.
Dopo aver superato un piccolo impluvio, si risale verso la linea di crinale molto panoramica..
Dopodiché, dopo aver superato la strada sterrata dei Pianazzi, il sentiero entra di nuovo nel bosco inoltrandosi nella vallata del rio Roccabianca.
Dopo aver attraversato un paio di piccoli rii, risaliamo verso le case di Pian Siriti dove, con una comoda strada sterrata, arriveremo alla strada asfaltata che abbiamo percorso all’andata e quindi a concludere il nostro anello.
⇒ Monasterolo Casotto: Petalo Giallo Landandè
⇒Niella Tanaro: il Petalo Blu del Landandè
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♥Alla prossima! Ciao, ciao……♥♥