Prima di incamminarci
Olbicella (396 mslm) è la frazione più appartata del comune di Molare (ci troviamo in provincia di Alessandria) posta tra le due alture del monte Poggio (816 mslm) a nord e del monte Rotondo (704 mslm) a sud.
L’abitato di Olbicella è composto da alcune case signorili e dalla piccola chiesa dedicata a san Lorenzo, nonché una vivace Pro Loco dove possiamo parcheggiare.
Olbicella si raggiunge uscendo al casello autostradale di Ovada e quindi proseguendo verso Molare per poi seguire le indicazioni per il piccolo borgo (visualizza su Google Maps)
In alternativa, ed è questo il percorso che preferisco, si può uscire al casello autostradale di Masone, proseguire in direzione di Rossiglione (dopo essere passati da Campo Ligure) e qui prendere la strada indicata verso Tiglieto, raggiungendo la Badia per fare l’anello partendo da questo punto.
L’itinerario
NOTA: il percorso può considerarsi diviso in due parti : la prima, partendo da Olbicella, è esclusivamente su sentiero seguendo la parte terminale del lungo sentiero 531 proveniente da Acqui Terme, itinerario ideato dalla sezione CAI di Acqui Terme in occasione del Giubileo dell’anno 2000; la seconda parte, una volta giunti a Tiglieto e alla sua Badia, si svolgerà su asfalto con tratti di strada sterrata.
Lasciando l’auto nel parcheggio antistante alla Pro Loco, proseguiamo sulla strada oltrepassando la chiesa di san Lorenzo e tralasciando il sentiero sulla destra, inizio dell’anello di Olbicella (vedi il link a fine articolo).
Poco dopo si arriva al ponte sul torrente Olbicella, lo superiamo svoltando immediatamente a sinistra su di una sterrata (paline indicanti il sentiero 531) giungendo in poco tempo alla passerella in legno sul torrente Orba.
Percorriamo quindi un tratto che costeggia il corso dell’Orba fino a un tornante sulla sinistra che proseguirà in salita.
Il sentiero innalzandosi ci consentirà alcuni scorsi panoramici sul torrente Orba e sulla strada che percorreremo a conclusione dell’anello.
Raggiunto il crinale che segna il confine tra la regione Piemonte e la regione Liguria, si prosegue in una zona di ripopolamento boschivo a seguito di un incendio nel 2003.
Più avanti, raggiunto un bivio in corrispondenza di un affioramento roccioso, manteniamo la sinistra su di un sentiero che a breve andrà ad allargarsi fino a concludere sulla strada asfaltata poco al di sotto del Passo della Crocetta.
Passate le case di Tiglieto, ci attende una lunga e monotona discesa che ci porterà nei pressi del ponte romano e quindi all’area picnic della Badia di Tiglieto dove è doverosa una sosta per la visita della chiesa.
NOTA: la definizione di ponte romano è errata in quanto venne costruito intorno al 1120 dai monaci della Badia, in tempi successivi la famiglia Raggi lo modificò nella forma attuale. All’ingresso del ponte vi è una secolare quercia che ha meritato per la sua longevità e bellezza l’appellativo di albero monumentale.
L’abbazia cistercense, il cui nome è di Santa Maria della Croce , denominata appunto dai locali come Badia , sorge nella piana di Tiglieto.
Il più antico documento che riporta cenni sull’abbazia risale al 1127, quindi la nascita del complesso si può farla risalire a una data antecedente (un altro documento che ne attesta la proprietà all’ordine cistercense risale al 1131), di certo documenti dell’archivio dell’Ordine forniscono la data di fondazione risalente al 18 ottobre 1120.
Il monastero di santa Maria detiene il primato di essere la prima fondazione cistercense al di fuori della Borgogna , quindi la prima al di fuori della Francia e la prima in Italia.
Intorno al 1180 l’abbazia dispone di un complesso di beni terrieri che dal basso Piemonte arrivano fino al Mar Ligure: tale ricchezza viene posta sotto la protezione del papa e dell’imperatore.
Il declino dell’abbazia inizia verso la seconda metà del Duecento quando la comunità religiosa andrà costantemente a diminuire di numero e, conseguentemente, i monaci sono costretti a vendere o affittare le proprietà.
Nel 1442 quando la crisi in cui versa l’abbazia è irreversibile, papa Eugenio IV decide di convertire l’abbazia in commenda, affidandola al cardinale Giorgio Fieschi che ne diventa l’abate commendatario.
Nel 1635 papa Innocenzo X annulla il titolo di commendatario a Muzio Pinelli per conferirlo al cardinale Lorenzo Raggi il quale otterrà il permesso di cedere la Badia in enfiteusi perpetua alla propria famiglia (24 gennaio 1648).
Dopo la visita alla Badia di Tiglieto riprendiamo il nostro cammino verso Olbicella con la strada in salita che raggiunge il punto panoramico de Il Balcone dei Campanili.
Adesso in poi la strada è asfaltata con alcuni tratti di sterrato, in ogni caso il traffico automobilistico è talmente scarso da non recare alcun fastidio al nostro cammino, per cui possiamo dilettarci nel dare uno sguardo agli scorci panoramici come nella foto a conclusione di questo articolo.
⇒Olbicella (anello escursionistico – sentiero n°558)
⇒ Dego (la Collina del): l’anello escursionistico
♥ Alla prossima! Ciao, ciao….♥♥