⌈...Ero sporco, colavo sudore, ero stanco morto e abbastanza malmesso da far girare i passanti.
Ero di nuovo un escursionista
Tratto da Una passeggiata nei boschi di Bill Bryson ⌋
Deiva, un parco per tutte le stagioni
Forse è un’esagerazione la descrizione che Bill Bryson da di se stesso nelle vesti di escursionista – la sua esperienza, descritta in Una passeggiata nei boschi, è quella della traversata dell’Appalachian Trail che, con i suoi 3.400 chilometri, non è propriamente una passeggiata – ma, in effetti, dopo un’escursione abbastanza lunga la sottoscritta si considera molto lontana dall’essere considerata un mazzolino di rose.
In ogni caso l’escursione che sto andando a descrivere pur essendo immensamente più corta di tanti altri Cammini o trekking, richiede un minimo di preparazione per affrontare tratti di terreno accidentato: ma ciò lo descriverò meglio in seguito (vi assicuro, comunque, che non incontreremo nessun ponte tibetano o la richiesta di scalare una cima himalayana).
Foresta della Deiva, alle porte del Sassello
la Foresta della Deiva (inserita nel Parco naturale regionale del Beigua) è all’ingresso di Sassello, cittadina della provincia di Savona meritevole d visita dal punto di vista turistico ma anche gastronomico (come i famosi amaretti del Sassello).
Da Albisola si percorre la strada statale 334 del Giovo; arrivati in cima al Colle del Giovo si svolta a destra, proseguendo oltre la frazione Badani, immediatamente dopo il distributore di benzina posto sulla sinistra, troviamo le indicazioni per la Foresta demaniale della Deiva.
Si arriva in un piazzale di fronte alla casermetta dei Carabinieri forestali dove possiamo parcheggiare la nostra auto.
Da questo punto inizia il sentiero natura del Parco, un percorso ad anello che, nell’ultima parte, riguarderà anche la nostra escursione.
L’itinerario
Ci incamminiamo verso il castello Bellavista (che ritroveremo nell’ultima parte del percorso) per poi seguire le indicazioni verso il Lago dei Gulli (a quest’ultimo itinerario ho precedentemente dedicato un articolo, il link lo troverete alla fine nella sezione Caterina ha scritto anche…).
NOTA: una piccola deviazione verso Casa Ressia ci condurrà all’ononimo rifugio, punto tappa per l’acquisto di generi alimentari o un semplice caffè (aperto solo nei giorni festivi).
Il sentiero è molto piacevole con ampie aperture panoramiche (può capitare di incrociare cavallerizzi e cavalli…..dromedari, quelli no) seguendo il segnavia tratto giallo sormontato da pallina dello stesso colore.
Giunti alla località chiamata Lombrisa, il segnavia da seguire sarà un triangolo giallo rovesciato.
E’ vietata la percorrenza in condizioni di fondo bagnato o in presenza di neve o ghiaccio.
Non percorribile in caso di allerta meteo di qualsiasi livello
Dopo alcuni chilometri di sentiero (guardate la cartina interattiva per meglio comprendere le distanze) giungiamo a Case Pian d’Erro.
Da questo punto il percorso, indicato con un T gialla rovesciata, si inerpica per arrivare a congiungersi con l’anello del Sentiero Natura della Deiva.
Ora il segnavia da seguire diventa un rettangolo giallo: è la parte conclusiva di questo itinerario poco prima del termine possiamo fare una sosta nell’area attrezzata del castello Bellavista (meritatamente..).
Avendo preso in prestito una frase del libro di Bill Bryson Una passeggiata nei boschi, mi sembra opportuno pubblicare l’anteprima di un libro che ho trovato molto scorrevole e ironico al punto giusto.
§ L’Appalachian Trail, che dalla Georgia al Maine taglia quattordici stati americani snodandosi per oltre 3400 chilometri, è il capostipite di tutti i sentieri a lunga percorrenza e dimora di una delle più grandiose foreste della zona temperata del globo.
All’età di quarantaquattro anni Bill Bryson, in compagnia dell’amico Stephen Katz – decisamente sovrappeso e fuori forma – si cimenta nell’impresa di percorrere il leggendario sentiero.
Nessuno di loro ha la minima cognizione delle norme elementari di sopravvivenza nella natura selvaggia, e l’escursione dei due cittadini, abituati a camminare nei civilizzatissimi spazi dei centri commerciali, si svolge all’insegna di una divertita incoscienza, tra spassosi contrattempi, bufere di neve, nugoli di insetti spietati, incontri con animali selvatici e con l’improbabile umanità che popola il sentiero.§
⇒ San Giacomo e i Faggi di Benevento
⇒ Natura , filosofia e arte tutto nell’Oasi Zegna
♥ Alla prossima! Ciao, ciao….♥♥