Monasterolo Casotto: Petalo Giallo Landandè

Prima di incamminarci 

Emula di  Sergio  Leone che con la sua trilogia western ha creato  uno  stile tutto italiano  per questo  genere cinematografico, anch’io  mi cimento in una trilogia dedicata al  Sentiero  Landandè di  cui quest’articolo, il Petalo  Giallo da Monasterolo  Casotto, è anche l’ultima parte (per gli  altri  due Petali, quello  Fucsia da Vicoforte e quello  Blu da Niella Tanaro, troverete il link al termine del post).

Il Petalo  Giallo, in particolar modo, si  discosta un po’  dagli  altri  due per lo  sviluppo che predilige il sentiero, anziché l’asfalto,  rispetto ai due percorsi precedentemente pubblicati.

Non ultimo, in linea con gli  altri  percorsi  del  Landandè, i  segnavia (appunto un Petalo  Giallo) sono  posizionati in maniera ottimale per cui  è praticamente impossibile perderne la direzione.

Non vi  resta che seguirmi……

L’itinerario

 Per arrivare a Monasterolo Casotto bisogna uscire al casello  autostradale di  Niella Tanaro sulla Savona -Torino; quindi proseguire sulla SP60 verso San Michele Mondovì  e da qui percorrere la SP35 fino alla nostra meta (visualizza su  Google Maps).

Monasterolo Casotto
La chiesa di san Rocco dove possiamo parcheggiare a ridosso

Qui la prima (e unica ) difficoltà  sta nel trovare un parcheggio, ci dobbiamo  accontentare di  lasciare il nostro  mezzo  a ridosso del muro  laterale della chiesa di  san Rocco.

NOTA: Nelle vicinanze della chiesa  vi è un minimarket dove un biglietto  dei  gestori  avverte che l’apertura del locale, nel periodo  da gennaio  a maggio  compreso, è solo il venerdì, sabato  e domenica.

Monasterolo Casotto
Via Trieste a Monasterolo Casotto

Dalla chiesa ci incamminiamo  lungo  via Trieste fino a raggiungere i primi segnavia del Petalo  Giallo  che ci  accompagneranno lungo  tutto il percorso  e le indicazioni per il santuario  di  san Colombano e la frazione Garassini che incontreremo in seguito.

Monasterolo Casotto

Si percorre la strada in lieve salita dove al  culmine vi è un’edicola, noi dobbiamo girare a sinistra di  essa in direzione di  Garassini, ma una brevissima deviazione conduce al  santuario di  san Colombano che, anche se  chiuso, merita comunque una visita.

Il Santuario di San Colombano

Monasterolo Casotto

Le origini del Santuario risalgono ad un’epoca molto remota. La tradizione vuole che San Colombano fosse già sede dei Benedettini intorno ai secoli XII – XIV, monastero che diede il nome al paese.

Parte dell’ edificio attuale risale al 1645, presentando una bella facciata barocca, ora trasformata in zona absidale poiché l’ingresso è stato chiuso.

Il porticato con tetto a vista davanti alla nuova entrata fu costruito nel 1884 ed alcuni vani attigui alla cappella sono di età posteriore.

L’ interno consta di una sola navata piuttosto lunga di cui sono visibili i due corpi appartenenti ad epoche diverse. Le pareti laterali sono arricchite da numerosi quadretti votivi mentre quella di fondo presenta una bella tela raffigurante il Santo.

Il campaniletto, che visto da lontano sembra isolato, è incorporato con la facciata dell’ingresso. Dallo spianato che circonda la chiesa, dove è stata allestita una zona pic-nic, si gode di un bellissimo panorama sulla Valcasotto.

Monasterolo Casotto
Frazione Garassini

Ritornati  sui  nostri passi  arriviamo  alla frazione Garassini che presenta abitazioni  ben ristrutturate (quasi  tre chilometri  dall’inizio).

Monasterolo Casotto
L’indicazione per l’anello breve (9 chilometri ) che riporta a Monasterolo Casotto

Subito  dopo  Garassini lasciamo  alla nostra sinistra il sentiero  breve che riporta a Monasterolo Casotto per proseguire dritti  fino  a un sentiero in salita sempre sulla nostra sinistra.

Monasterolo Casotto

Dopo aver passato una panchina con fioriera e una bella scultura lignea, proseguiamo  a sinistra (sempre a sinistra) lungo una strada forestale fino alla Madonna della Neve (1031 mslm) dove possiamo  fermarci a uno dei  tavoli  dell’area picnic (vi è anche un piccolo  chioschetto,  aperto  solo  nei  giorni  festivi come anche la chiesa).

Santuario Madonna della Neve

Monasterolo Casotto

Il Santuario appare quasi all’ultimo istante, in quanto riparato da un poggio erboso: alcuni alberi di alto fusto gli fanno corona.

Le dimensioni dell’edificio, chiesa e locali annessi, sono notevoli e soddisfano nel loro insieme una certa armonia.

Caratteristiche le due torri campanarie, rivolte a levante, che aggraziano la facciata. Il semplice pilone che si conserva nell’interno del santuario è senza età.

Anticamente un ignoto pittore ritrasse le dolcissime sembianze della Madonna con il Bambino.

Verso il 1650, gli abitanti di Viola, sciogliendo un voto per essere stati liberati dal flagello della peste, decisero di trasformare il pilone in cappella; quindi l’edificio fu ampliato nelle dimensioni attuali dal 1884 al 1894.

La cupola venne dipinta dal prof. Giovanni Borgna, discepolo del Castaldi, mentre l’altare maggiore a forma di tempietto è opera di Manzo da Mondovì.

Monasterolo Casotto

Lasciata alla nostra destra la strada asfaltata, proseguiamo  su sentiero fino  a raggiungere una strada bianca da dove prenderemo  un sentiero in decisa salita che ci  condurrà alla Panchina Gigante di  Viola.

Monasterolo Casotto
Il sentiero in salita che condurrà alla Panchina Gigante di Viola
No, non è questa la panchina gigante…..

…..lungo il percorso sono state poste alcune panchine del  formato normale.

Questa è la vera panchina gigante di Viola
Monasterolo Casotto
Il panorama visto dalla cima della panchina

Più avanti ritorniamo sull’asfalto per poi  lasciarlo per proseguire su  sentiero. A un certo punto  incontreremo  dei  cartelli che indicano  come direzione san Colombano: NON dobbiamo andare in questa direzione, ma proseguire a destra sempre su  sentiero.

La Panchina Gigante di Monasterolo Casotto

Ritroveremo l’asfalto in località Masentino dove troveremo la Panchina Gigante di Monasterolo Casotto: ormai manca poco al termine del nostro  anello.

Big Bench Community Project

Dalle grandi panchine di Chris Bangle nasce l’iniziativa Big Bench Community Project (BBCP) per sostenere le comunità locali, il turismo e le eccellenze artigiane dei paesi in cui si trovano queste installazioni fuori scala.

BBCP è un’iniziativa no profit promossa dal designer statunitense insieme alla moglie Catherine, cittadini di Clavesana dal 2009, per unire la creatività del team di designer della Chris Bangle Asssociates S.r.l alle eccellenze artigiane di quest’area del Piemonte.

Le attività del BBCP – a carattere esclusivo senza fini di lucro – prevedono sia il supporto tecnico a chi vuole costruire una nuova Grande Panchina ufficiale, sia la collaborazione con le eccellenze dell’artigianato locale per realizzare prodotti a esse ispirati che possono, quindi, dare un piccolo contributo all’economia e al turismo locale, nel segno dello spirito positivo che le Grandi Panchine portano in questa zona.

Vicoforte: Petalo  Fucsia del Sentiero  Landandè

Niella Tanaro: il Petalo  Blu del  Landandè

Alla prossima! Ciao, ciao……♥♥

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