Bologna e le sue vie d’acqua

A Bologna non vi  sono le gondole

Bologna

Che a Bologna non vi  siano le gondole è un fatto  risaputo, ma non è così noto che la città  abbia avuto in passato un porto  fluviale molto importante per i  suoi commerci, fabbriche che utilizzavano l’acqua come energia idraulica e, inoltre,  Bologna in uno scontro navale contro la Serenissima per questioni  di  dazi, avvenuta nel 1271, sconfisse i veneziani nella battaglia di Polesella nelle acque del Po di  Primaro (un po’  come se la nostra nazionale di  rugby vincesse contro  gli  All Blacks in Nuova Zelanda).

Ma andiamo  con ordine: se a Bologna non vi sono le gondole esistono tutt’ora i  canali e cioè  quelli  che, con dovizia di particolari, Wikipedia ci descrive (evitando  alla sottoscritta un vergognoso copia – incolla)

I canali di Bologna
Canali_di_Bologna

 

Se vi interessa creare un documento uguale a questo vi rimando alla pagina di Wikipedia

Bologna

Tra filande e porti il passato  di  Bologna

Bologna
La targa commemorativa posta dal comune di Bologna nel 2011

Nel 1341, sul ramo che scorreva parallelo  a via Rialto e alla confluenza con via Castellata, ramo che prendeva il nome di Fiaccacollo per la sua notevole pendenza, venne edificato il primo  filatoio idraulico  per seta che, secondo  alcuni  storici, fu  anche il primo  a livello  mondiale.

In quel  tempo i filati erano prodotti un po’  ovunque in Italia, ma la particolarità tutta bolognese era nel numero  di persone impiegate nella lavorazione pari  al 45 per cento  della popolazione (che allora contava 60.000 abitanti) e nella lavorazione dell’organzino utilizzato per l’ordito di  diversi  tessuti  tra cui l’organza e il taffetà.

Il filatoio idraulico dalle dimensioni di una torre alta dodici  metri fu opera del toscano Bolognino  Borghesano .

Quindi è grazie all’acqua che Bologna, attraverso i suoi  canali, aveva un hub industriale posto tra l’odierna via della Grada e via delle Moline e quello dell’antico porto del Navile  situato  tra l’incrocio delle  attuali  vie Don Minzoni e Pietramellara. 

Il più importante di  questi  canali  era senz’altro quello del  Reno che aveva origine dalla chiusa di Casalecchio e, dopo un girovagare attraverso il tessuto  urbano, si univa al  corso  dell’Aposa confluendo infine nel  Navile fuori Porta Lame.

Purtroppo  la fine di  quest’attività fiorente si ha all’inizio  dell’800 con quella che viene definita come la crisi dell’acqua come fonte energetica per l’industria tessile lasciando  ai posteri  (cioè noi) solo labili  tracce di  quella che era una Bologna acquatica.

Per concludere

Bologna

L’idea di  scrivere un post su  Bologna mi è venuta l’anno  scorso, quando, terminando a luglio la Via degli Dei, mi godevo una tregua al caldo  seduta sui  gradini  della basilica di  san Petronio in Piazza Maggiore.

Bologna
La Fontana del Nettuno

E’ passato  quindi un anno da allora (ma il ricordo  della Via degli  Dei è indelebile) e solo  recentemente mi sono rammentata che, collaborando  per un altro  blog, avevo  scritto  sui  canali  di  Bologna recuperando parte del  testo (di  mia proprietà!).

Bologna
Il Portico di San Luca, il più lungo del mondo con i suoi 3.796 metri

Naturalmente quello che ho  scritto ieri  e quello  che pubblico  oggi non ha nessuna velleità di  esclusiva, è solo un aspetto  della storia di una città come quella di  Bologna che senz’altro  conserva in sè tanti, tantissimi, motivi per essere meta di un prossimo  viaggio.

Via degli  dei da Firenze a Bologna

Il Cammino di  Oropa in 4 tappe

Alla prossima! Ciao, ciao……♥♥

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