⌈ Dammi odoroso all’alba
un giardino di fiori bellissimi
dove io possa camminare indisturbato
Walt(er) Whitman⌋
Si parte dalla chiesa di Santa Maria in Vezzulla a Masone (visualizza su Google Maps).
Santa Maria in Vezzulla sorge alla destra del torrente Vezzulla.
Venne eretta nel XII secolo dai monaci Benedettini (ma non vi sono fonti scritte per una datazione certa). In seguito venne officiata dai monaci Regolari di Mortara in provincia di Pavia e quindi affidata alle monache Cistercensi per poi ritornare ai Benedettini.
Con il passare del tempo la chiesa, abbandonata in seguito alla crisi monastica, subì ingenti danni per le esondazioni del torrente Vezzulla.
Nel 1946 la Soprintendenza ai Monumenti della Liguria la riedificò utilizzando le fondamenta originali e recuperando le absidi.
Oggi la chiesa (conosciuta anche con il nome di Romitorio) è adibita al ricordo dei partigiani caduti nella lotta contro il nazi-fascismo (Sacrario dei Martiri del Turchino)
Sulla sinistra della chiesa inizia in salita il nostro percorso contrassegnato da un rombo giallo pieno che, dopo avere passato le pendici del monte Tacco, arriverà alla sella del Passo della Scisa a 705 metri di quota, punto d’incrocio con il sentiero che da Campo Ligure porta alla Cappelletta dell’Assunta passando anch’esso da Pratorondanino (segnavia due linee gialle parallele).
Seguendo per una buona parte la pista del metanodotto riprenderemo il sentiero sulla nostra destra arrivando a un crocevia con l’ingresso di un maneggio e del Giardino Botanico di Pratorondanino (754 m.).
Nel cuore dell’Appennino genovese, a otto chilometri da Masone, nel territorio comunale di Campo Ligure, si estende l’Altopiano di Pratorondanino.
Qui, a 750 metri di altitudine, si trova il Giardino Botanico Montano, ideato nel 1979 dal G.L.A.O. (Gruppo Ligure Amatori Orchidee), al quale è ancora oggi affidata la cura del Giardino e degli aspetti botanici.
Nel 1998 la Regione Liguria ha formalmente istituito l’Area protetta regionale Giardino Botanico di Pratorondanino, affidandola alla Provincia di Genova che ha mantenuto la storica gestione del G.L.A.O.
Il Giardino è caratterizzato da una collezione di piante provenienti da svariati ambienti, da quelli glaciali a quelli desertici. I diversi ambienti naturali e le differenti aree geografiche di provenienza delle oltre 400 specie presenti hanno reso necessario l’allestimento di habitat rocciosi differenziati: calcareo, siliceo e serpentinoso. Uno stagno e un laghetto ospitano specie tipiche delle stazioni riparie e piante insettivore, insieme a interessanti specie di anfibi e rettili.
Nell’arboreto si possono individuare una trentina di specie ad alto fusto, dalle conifere alle latifoglie. Spicca in particolare il bell’esemplare di sequoia gigante (Sequoiadendron giganteum). Il roseto appare in tutta la sua suggestione a cavallo fra giugno e luglio. Il sottobosco ospita licopodi e felci, mentre là dove il fogliame si fa più rado prosperano piante erbacee quali il ranuncolo, il ciclamino, il mughetto.
Tra i fiori del Giardino vi sono alcune piante preziose in quanto a rischio di estinzione: la regina delle Alpi (Eryngium alpinum), il giglio a fiocco (Lilium pomponium) e la wulfenia (Wulfenia carinthiaca). Non mancano poi le specie esclusive – a livello mondiale – della flora ligure: la viola di Bertoloni (Viola bertolonii) e la peverina di Voltri (Cerastium utriense), che spiccano fra numerosi altri endemismi e specie montane protette.
Significativa è la presenza della pianella della Madonna (Cypripedium calceolus) dalla copiosa fioritura, della stella alpina (Leontopodium alpinum) e di numerose sassifraghe. La collezione di Sempervivum annovera circa 40 specie provenienti da tutti i Paesi europei.
Un discorso a parte merita infine la sezione delle orchidee, che riguarda non tanto le specie vistose e scenografiche che si comprano dal fioraio quanto quelle che crescono spontaneamente e meritano particolare protezione.
(Testo tratto dalla Guida pratica del Giardino di Pratorondanino ed. Provincia di Genova)
Informazioni per l’ingresso (gratuito) e orari di apertura in questa pagina
Il Giardino botanico in questo periodo è chiuso (consultare il link per le informazioni riguardante l’apertura): non resta che ritornare a Masone oppure, se si ha voglia di prolungare l’escursione, si può proseguire in direzione verso Piani di Praglia o il più vicino monte Poggio.
Per il ritorno la scelta cade sulla strada asfaltata (con traffico automobilistico molto scarso): si allunga, questo è vero, ma se si ha desiderio di camminare anche calcare un po’ di asfalto non è un’idea da scartare (comunque anche in questo caso alcune deviazioni ci riportano sul sentiero verso Masone).
⇒Forest bathing per il nostro benessere
⇒La Bessa, una riserva naturale molto speciale
♥ Alla prossima! Ciao, ciao…..♥♥