⌈ Il Groppo Rosso (1.597 metri) è situato nell’Appennino ligure a ridosso del paese di Santo Stefano d’Aveto in provincia di Genova, al confine con la provincia emiliana di Piacenza.
Il Groppo Rosso è compreso nel Parco regionale naturale dell’Aveto.⌋
La Val d’Aveto
Il Mar Ligure non è poi così lontano se ne misuriamo la distanza in linea d’aria: tutt’altra cosa considerando che la Val d’Aveto (cuore dell’Appennino ligure – emiliano) è lontana sia dai centri urbani costieri più grandi ma, soprattutto, dalle grandi arterie stradali, per cui bisogna mettere in conto un tragitto lungo strade piuttosto tortuose (cioè con un’infinità di curve).
Il premio alla fine del viaggio (qualunque sia la meta) è la bellezza del paesaggio che, dimenticando di essere nell’Appennino e a poca distanza (sempre in linea d’aria) dal mare, ci fa sembrare di essere giunti molto a nord, nelle Alpi.
D’altronde i folti boschi, i laghetti di origine glaciale e fioriture che , per l’appunto, si trovano sulle Alpi concorrono all’inganno facendoci credere di essere capitati in una vallata austriaca o svizzera.
Il Parco naturale regionale dell’Aveto è il custode di questa grande varietà di ambienti e biodiversità
L’anello del Groppo Rosso
Il Groppo Rosso (1597) si staglia sullo sfondo sulla bella cittadina di Santo Stefano d’Aveto (siamo nel Parco naturale omonimo) da cui partiremo e ritorneremo a conclusione dell’anello.
Il tempo totale necessario per portare a termine l’escursione e di 3, 30 – 4,00 ore escludendo eventuali soste.
Dal castello di Santo Stefano (aperto solo in determinate occasioni) si seguono sulla sinistra i segnavia posti dalla FIE (Federazione Italiana Escursionismo), in particolare un cerchio giallo vuoto (con meta finale il Lago Nero) e un rombo giallo pieno (con meta finale il monte Maggiorasca)
Dopo all’incirca tre quarti d’ora di cammino troveremo il segnavia contraddistinto dalla sigla A14 che indica, appunto, il percorso ad anello del Groppo Rosso.
Arrivati alla frazione di Roncolongo procediamo su asfalto per qualche centinaio di metri in direzione di Rocca D’Aveto facendo attenzione sulla sinistra dove inizierà il sentiero vero e proprio (nei pressi una fonte per riempire le nostre borracce).
Dopo un’ora e mezzo di cammino si arriva nei pressi del Prato della Cipolla
Un tempo il prato era occupato da un laghetto di origine morenica, formatosi con il trasporto a valle di rocce e sedimenti ad opera di ghiacciai in lenta discesa verso valle formando, in questo modo, un cordone morenico.
Il successivo deposito di sedimenti terrosi argillosi, ha determinato l’impermeabilizzazione del substrato e la formazione del lago.
Il continuo apporto di terreno, dovuta all’erosione superficiale del monte Buio e Maggiorasca (le vette più alte dell’appennino ligure) ha contribuito al progressivo interramento del lago e la formazione di un habitat vegetale tipico delle zone umide.
Proseguendo lungo il Prato della Cipolla si arriva al rifugio omonimo sovrastato dal Dente della Cipolla alla cui cima si può accedere per mezzo di una via ferrata consigliata solo per alpinisti esperti.
Dal rifugio ritorniamo indietro sui nostri passi (si tratta di ripercorrere poche centinaia di metri) e riprendiamo il sentiero A14.
Camminando, camminando ed ancora camminando, si arriva al Rifugio ASTASS a 1.584 metri di quota: è un rifugio non custodito, ma abbastanza attrezzato per poterci dormire la notte.
Da questo punto, e in soli dieci minuti, si arriverà alla meta e cioè il Groppo Rosso con il suo belvedere su Santo Stefano d’Aveto.
In realtà il Groppo Rosso è il contrafforte del Monte Roncalla e rappresenta il punto più elevato dell’anello.
Per ritornare al punto di partenza, cioè a Santo Stefano d’Aveto, si segue il segnavia rombo giallo pieno, lasciandoci alle spalle il Groppo Rosso.
♥ Alla prossima! Ciao, ciao…..♥♥