⌈ Lego allo Stato Italiano, rappresentato dal Ministero della Pubblica istruzione, la mia collezione di manifesti pubblicitari raccolti durante un settantennio, esistenti tutti e soltanto nei solai della mia casa In Borgo Mazzini 48, in Treviso…..
Dal lascito testamentario di Ferdinando Salce – 12 settembre 1962 ⌋
Manifesti, che passione
Bisogna avere tanto spazio per raccogliere 25.000 manifesti pubblicitari e Fernando (Nando) Salce di spazio ne doveva avere tanto nella sua casa di Treviso ove, manifesto su manifesto, anno dopo anno, aveva arricchito la sua collezione. fino al giorno della sua morte avvenuta nel settembre del 1962.
Nato a Treviso il 22 marzo 1877 in una famiglia benestante (suo padre commerciava in tessuti, lui stesso ragioniere, iniziò la sua passione per i manifesti all’età di diciotto anni, quando a Venezia, in un giorno d’inverno (e Venezia può essere molto triste d’inverno), il suo umore cambiò alla vista del manifesto di Giovanni Maria Mataloni per il Brevetto Auer Incandescenza a Gas

Esistono due tipi di collezionisti: quelli che custodiscono gelosamente gli oggetti della propria raccolta e non la mostrano a nessuno se non a pochi intimi e quelli che, al contrario, provano il piacere nel condividere la propria passione e Fernando Salce senza ombra di dubbio apparteneva a questa seconda categoria di collezionisti.
Infatti lui accoglieva nella sua casa chiunque fosse interessato all’arte grafica dei manifesti (in maniera gratuita e, si dice, offrendo a gli ospiti bevande contro la calura estiva).
La nuova casa per la Collezione Salce
Venticinquemila manifesti, raccolti in più di cinquant’anni, dopo il lascito di Fernando Salce ( e un’opportuna catalogazione) hanno trovato una sede definitiva nell’ex chiesa dedicata a santa Margherita in Treviso.
Nel frattempo sul sito della Collezione Salce è possibile la visione dei manifesti della raccolta (in basso tre esempi)
Il libro in anteprima
⌈ Una volta la pubblicità era arte. Prima che la radio e la televisione diventassero i mezzi principali per gli inserzionisti nella metà del XX secolo i manifesti dominavano il panorama pubblicitario in tutto il mondo. Bellissimi poster dipinti a mano sono stati creati da alcuni degli artisti più importanti del mondo: uomini come Alphonse Mucha e Jules Chéret hanno prodotto in serie migliaia di poster colorati, invitando i consumatori ad acquistare un’ampia varietà di beni e servizi, partecipare a eventi speciali o viaggiare in luoghi esotici.
La litografia, il processo di stampa che ha reso possibile la produzione in serie di poster, è stata inventata nel 1798, ma è stato solo nel 1880 che il processo è stato finalmente in grado di produrre poster in modo affidabile in modo rapido ed economico. Questa svolta è stata dovuta a un processo innovativo creato da Jules Chèret che ha permesso agli artisti di ottenere tutti i colori dell’arcobaleno. Gli artisti furono improvvisamente in grado di utilizzare la loro superba abilità artistica e la loro straordinaria maestria per creare, in maniera economica, splendide opere d’arte su manifesti di carta facendo nascere, quindi, una nuova forma d’arte, quella grafica delle affiche. ⌋
⇒ Bardi, un castello e il suo fantasma
⇒ Fabbriche di Carregine si mostra (nel 2021)
⇒ Pomposa, l’abbazia nel Delta del Po
♥ Alla prossima! Ciao, ciao….♥♥