⌈ Si tibi deficiant medici, medici tibi fiant haec tria: mens laeta, requies, moderata diaeta
Se ti mancano i medici, siano per te medici queste tre cose: l’animo lieto, la quiete e la modesta dieta
Scuola Medica Salernitana ⌋
La Scuola Medica Salernitana
Mi piace aver messo una citazione in latino, anche se del latino ne so quanto la lingua Swahili ma, parlando di Scuola Medica Salernitana, non potevo rinunciare a un dogma della Scuola stessa tanto semplice nel concetto quanto efficace nell’esecuzione.
Gli studi della Scuola Medica Salernitana si basavano principalmente sulla teoria ippocratica (o teoria umorale) tendendo a fornire una causa reale alle malattia superando concetti legati alla magia e superstizione.
I quattro umori

Ippocrate di Kos definì i quattro umori di base circolanti nell’organismo umano:
BILE NERA ⇒ corrispondente alla terra, ha sede nella milza
BILE GIALLA ⇒ corrispondente al fuoco, ha sede nel fegato
FLEGMA ⇒ corrispondente all’acqua, ha sede nella testa
SANGUE ⇒ corrispondente all’aria, ha sede nel cuore
Seguendo lo schema nella figura precedente si può vedere come gli umori fossero soggetti a variazioni in base alla stagione per cui, ad esempio, il sangue prevale in primavera mentre la bile gialla in estate.
Ciò infine comportava che il buon funzionamento dell’organismo dipendesse dall’equilibrio degli elementi (eucrasia), mentre il prevalere di uno di essi era causa della malattia (discrasia).
il sistema degli umori di Ippocrate venne ampliato successivamente da Galeno il quale, basandosi su studi scientifici in seguito alla dissezione di animali e osservazione dei cadaveri di persone morte in maniera violenta, arrivò al concetto di pneuma (aria) , cioè il principio fondamentale della vita corrispondente al sangue: essendo il cuore la sede del sangue, esso doveva esserne anche quello della vita e dello spirito (anima).
Galeno, inoltre, disse che la possibilità degli elementi di combinarsi tra di loro era all’origine dei diversi caratteri riscontrabili in ogni singolo individuo e cioè i temperamenti (melanconico, collerico, flemmatico, sanguigno) arrivando alla fine a una teoria della personalità legata alla costituzione fisica della persona, così a un malinconico (con eccesso di bile nera) corrispondeva un tipo magro, debole, pallido, avaro e triste, mentre il collerico (eccesso di bile gialla) è magro, irascibile, permaloso, generoso e superbo (le prime tre caratteristiche mi ricordano qualcuno di mia conoscenza…)
Trotula mulier doctissima
il brano è tratto dal prologo del primo trattato di ginecologia risalente all’XI secolo a cura di una : Trotula de’ Ruggiero
Nata a Salerno (1050?) in una famiglia di lignaggio nobile qual era i de’ Ruggiero, dotata di intelligenza e bellezza, sposò Giovanni Plateario (detto il vecchio per distinguerlo dal figlio Giovanni Plateario il giovane) importante medico e maestro , insieme ai figli Giovanni e Matteo, della Scuola Medica Salernitana.
La storia di Trotula non è ben chiara, qualche storico addirittura ne dubita l’esistenza, ma già nel XIII secolo il suo nome ha raggiunto una certa notorietà da attribuirle la scrittura di due opere: De ornatu mulierum (Come rendere belle le donne) e il De passionibus mulierum ante, in et post partum.
Il primo, ovviamente, è un trattato di cosmesi, mentre il secondo (da cui ho tratto la nota introduttiva) è, per l’appunto, un trattato medico dedicato all’ostetricia e ginecologia (e di cui troverete l’anteprima alla fine dell’articolo)
Naturalmente, essendo lei stessa una mulier doctissima appartenente alla Scuola Medica di Salerno, i principi che lei seguiva erano dovuti alla teoria ippocratica e agli insegnamenti di Galeno.
Nel suo trattato, seguendo questi principii, non si parla solo dei problemi inerenti al momento del parto, ma anche a quelli rivolti alla sessualità femminile, così si consiglia l’igiene intima dopo il coito e che un’astinenza sessuale prolungata poteva nelle donne essere causa a gravi infermità (la medicina antica, senza preamboli, consigliava il coito o la masturbazione).
Sempre lei, inoltre, asseriva, che causa di sterilità non era da attribuire solo alla donna, ma che poteva essere un problema esclusivamente maschile.
Per concludere una curiosità: Trotula Corona è una formazione geologica di venere dedicata alla mulier doctissima.
Il libro
⌈ Tra il IX e il XIII secolo fiorisce a Salerno una importante scuola di medicina, dove insegnano i maggiori studiosi dell’epoca, aperta anche alle donne, sia come allieve che come magistrae.
Una di queste, vissuta attorno all’anno Mille, fu Trotula de’ Ruggiero, la cui opera maggiore, De passionibus mulierum ante in et post partum, è un trattato di ostetricia e ginecologia di grande diffusione e autorità per tutto il Medioevo.
Tradotto in molte lingue europee, pubblicato in decine di edizioni, studiato nelle università, rappresentò per secoli il riferimento cardine della medicina occidentale.
Il De passionibus inizia delineando la natura caratteristica del genere femminile, che a differenza della natura del maschio, calda e asciutta, è fredda e umida. Alle donne manca il calore necessario per dissipare gli umori cattivi, e sono dunque più deboli e soggette ad ammalarsi prevalentemente negli organi riproduttivi. Per difendersi dagli umori le mulieres hanno tuttavia una particolare purificazione, il ciclo mestruale, la cui regolarità è fonte e segno di salute, e viceversa.
Primo compito della medicina è allora diagnosticare le ragioni dell’interruzione della regolarità delle mestruazioni e individuare con la farmacopea i rimedi opportuni. Trotula suggerisce come evitare una gravidanza, o come scegliere il sesso del bambino che si concepisce; è la prima ad affermare, contro consolidate credenze, che la sterilità può avere origine anche maschile; dispensa nozioni di ostetricia sulla posizione del feto nell’utero, dà indicazioni per individuare i segni di una gravidanza, e per il regime della puerpera: particolare attenzione merita il momento del parto, che necessita di una atmosfera serena e rispettosa del pudore della donna.
Trotula pone le patologie non solo in relazione con gli umori e con le ipotesi scientifiche dell’epoca, ma anche con l’intera vita della donna: la sua salute ha a che fare con la filosofia della Natura cui si ispira l’arte medica del tempo, e aspira a un corpo sano in armonia con l’universo. ⌋
♥ Alla prossima! Ciao, ciao…♥♥