
⌈ Una grassa americana, piuttosto brutta e con gli occhiali, che manovra con delle pertiche delle onde di velo morbide, e scura, attiva, invisibile, come un’ape sul fiore, muove intorno a lei un’orchidea multiforme fatta di luce e di stoffa che si arrotola, sale, si solleva.
Jean Cocteau – Portraits souvenir (1935)⌋
La Serpentine dance di Loïe Fuller
La citazione poco elegante nei confronti di una donna, è quella che nel 1935 Cocteau dedicò a Loïe Fuller quando lei, morta da ormai otto anni, non poteva evidentemente replicare al poeta con altrettanta finezza.

Loïe Fuller (Chicago, 15 gennaio 1862 – Parigi, 2 gennaio 1928) era in realtà il nome d’arte di Marie Louise Fuller ballerina che dagli Stati Uniti stregò la Parigi della Belle époque con la sua serpentine dance
Nel 1892, contrariata dal poco successo che riscuoteva negli Stati Uniti, Loïe Fuller decise che Parigi sarebbe diventata la sua stella cosi arrivò alle Folies Bergère e, nonostante lo scetticismo iniziale del proprietario su tipo di spettacolo che la ballerina proponeva, ottenne un successo strepitoso.
Se fossimo vissute nella Belle Époque e frequentato le Folies Bergère saremmo state in compagnia di artisti, intellettuali e scienziati del calibro di Mallarmé, Rodin e i coniugi Curie: tutti, indistintamente, incantati dalla serpentine dance come simbolo della danza moderna dell’art nouveau
Loïe Fuller non si limitò solo a esibirsi nella danza ma, volendo perfezionare il suo stile, studiò il modo di illuminare meglio la scena e inventò i sali fosforescenti da applicare al costume per ottenere effetti psichedelici.
Anche lei, però, aveva la sua musa in una danzatrice più dotata di lei nella danza moderna: Isadora (Angela) Duncan.
Divennero amiche (o quasi) fintanto che Isadora, diventata ormai più famosa della Fuller, non ruppe con lei.
Lasciato le luci delle Folies Bergère, nel 1908 aprì una scuola di danza a Parigi: qui il gossip riferito all’epoca parla dei suoi rapporti con le allieve che andavano al di là di quello professionale (lei non aveva mai nascosto il suo orientamento sessuale).
La salute di Loïe Fuller fu messa a dura prova da un cancro al seno, che le venne poi asportato, dovuto principalmente dovute al radium che utilizzava per rendere fluorescenti i suoi costumi.
Una broncopolmonite la uccise il 2 gennaio 1928.
Nel 2016 la regista Stéphanie Di Giusto realizzò il film biografico La Danseuse (Io danzerò – il titolo italiano dei film) sulla vita artistica di Loïe Fuller basato sul romanzo Loïe Fuller, danseuse de la Belle Époque di Giovanni Lista.
Ad interpretare la danzatrice è stata chiamata la cantante trentatreenne francese Soko (Stèphanie Sokolinski), mentre per il ruolo di Isadora Duncan fu scelta Lily – Rose Deep figlia diciottenne di Johnny Deep e Vanessa Paradise.
♥ Alla prossima! Ciao, ciao….♥♥