
©caterinAndemme
Ho voglia di lavorare ad un ritmo più moderato
Magari più pause caffè, qualche chiacchierata tra colleghe (ma si, anche con i colleghi), un break per il pranzo con passeggiatina per la digestione, tre minuti per lavarsi i denti (sono quelli canonici), una telefonata al partner o alla partner per dirsi qualche sciocchezza, magari una limatina alle unghie e una ripassata allo smalto….
No, ho voglia di lavorare ad un ritmo più moderato rimane una chimera, a meno che non vi chiamate Bill Watterson e che decidiate che fama e successo (e tanti soldi) non sono quasi nulla di fronte alla libertà di fare un po’ quello che si vuole.
Lui, celebre disegnatore di un particolare fumetto, scrisse al suo editore quanto segue:
Caro editore,
smetterò di disegnare Calvin & Hobbes alla fine dell’anno. Questa decisione non è recente, tanto meno facile e la prendo con una certa tristezza. Tuttavia i mei interessi sono cambiati e credo di aver fatto il possibile all’interno della costrizione delle scadenze giornaliere ed i piccoli spazi.
Ho voglia di lavorare con un ritmo più meditato, con meno compromessi sul piano artistico.
Non ho ancora deciso sui mei progetti futuri, ma la mia relazione con la Universal Press Syndacate proseguirà.
Che tanti giornali abbiano pubblicato Calvin & Hobbes è un onore del quale sarò a lungo orgoglioso, ho inoltre apprezzato molto il vostro sostegno e la vostra indulgenza negli ultimi dieci anni.
Disegnare questa striscia è stato un privilegio ed un piacere e vi ringrazio per avermene dato l’opportunità.
Bill Watterson
La data di questa lettera è del 9 novembre 1995, cioè di ventitré anni fa: cosa abbia fatto in seguito Bill Watterson per vivere non lo so, tanto meno mi interessa saperlo.
Il 31 dicembre dello stesso anno il piccolo Calvin e il suo amico Hobbes (una tigre di peluche che si anima quando i due sono soli) si avviano malinconicamente verso l’ultima loro avventura in un paesaggio innevato
Il perché di un addio
Forse il perché lo si può leggere tra le righe di quella lettera: Calvin & Hobbes venne pubblicato su più di 2.400 giornali (in Italia dalla rivista Linus) con ritmi per la consegna delle tavole ritenuti dal fumettista da catena di montaggio
Eppure, quando nel novembre del 1985, a ventisette anni Bill Watterson – che oggi di anni ne ha quasi sessanta essendo nato a Washington il 5 luglio 1958 – lasciò perdere la sua carriera di pubblicista (lavoro che detestava) per intraprendere quello di fumettista, certo non pensava a ciò che andava incontro, ma solo allo sviluppo di quei due personaggi che tanta soddisfazione gli avrebbero dato nei dieci anni a seguire, tra l’altro nel 1986 e 1988 vincerà l’Outstanding Cartoonist of the Year, premio conferito dalla National Cartoonist Society per il miglior fumettista dell’anno.
Addirittura, nel 2010, alla serie di Calvin & Hobbes la United States Postal Service dedicò un francobollo.
Chi sono Calvin & Hobbes?

Calvin è un bambino figlio unico che, data l’età, dimostra i lati negativi del carattere quali l’essere disubbidiente, dispettoso ed egoista. Ma, come tutti i bambini, ha una fantasia sfrenata che lo trasforma di volta in volta supereroe, astronauta o detective privato.
Hobbes è un tigrotto di peluche che diventa reale solo quando è in presenza del suo amico umano. A differenza di Calvin è ironico, pragmatico e razionale: Bill Watterson ha sempre affermato che quello che ha descritto nel caratterizzare i suoi personaggi è ciò che appartiene alla sua sfera psicologica.
Bill Watterson per la scelta dei nomi dei due personaggi si ispirò al teologo francese del XVI secolo Giovanni Calvino, mentre il filosofo inglese del ‘600 Thomas Hobbes ha dato il nome al tigrotto di pezza (chissà se sarebbe stato contento nel saperlo)
Alla fine dell’articolo un’anteprima dei fumetti di Calvin & Hobbes.
Alla prossima! Ciao, ciao………….