Non si può dare il proprio cuore a una creatura selvatica.
Più le si vuole bene più diventa ribelle: finché un giorno se ne scappa nelle praterie e poi in cima a un albero, e poi su un albero più alto.
Audrey Hepburn
Sheena e le altre 99 sexy eroine
Chi si aspetta una hit parade di donnine sexy in carne e ossa (mi rivolgo agli appartenenti al genere maschile che passano da queste parti) rimarrà forse deluso sapendo che la lista in questione è riferita alle eroine create dalle matite dei fumettisti.
Infatti è la Comics Buyer’s Guide ad aver preso quelle che, secondo criteri a base di curve e conseguente sex -appeal, sono i cento personaggi femminili dei fumetti in lista, dove al primo posto troviamo Red Sonja la spadaccina della Marvel armata di spada, chioma rossa e bikini come armatura, mentre al 100° posto troviamo Molly Maynne Scott della quale non ne so assolutamente nulla.
La mia preferita, e cioè Wonder Woman, è solo sesta (di lei e del suo autore- creatore ho scritto in questo articolo)

Sheena, la 59° della graduatoria ( da non confondere con Shanna qualche gradino più in su), fece il suo debutto nel 1937 (Wonder Woman nel 1941) creato dal fumettista americano Will Eisner e S.M. Iger (insieme fondarono lo studio Eisner & Iger) per la rivista britannica Wags
Sheena diventa orfana quando i suoi genitori muoiono in Africa durante un safari, impara a sopravvivere lottando armata di arco e frecce nonché di coltelli e lancia.
Ha imparato, inoltre, a comunicare con gli animali selvaggi.
E’ ovvio che a questo punto si può pensare che Eisner & C. per Sheena si siano ispirati pienamente al Tarzan delle scimmie di Edgar Rice Burroughs pubblicato per la prima volta nel 1912 sulla rivista The All -Story: lo stesso Eisner, però, disse che l’ispirazione, al meno per quanto riguarda il nome, gli era venuto dal personaggio de La donna eterna del romanzo di Henry Rider Haggard.
Sheena arriva nelle edicole degli Stati Uniti l’anno dopo l’uscita in Inghilterra, quindi nel 1938 e fino ad aprile 1953, per la rivista Jumbo Comics e in seguito in altre riviste della casa editrice Fiction House specializzata nella pubblicazione di riviste pulp (di questo genere letterario ne parlo in questo articolo)
Eisner e Iger non furono i soli a disegnare Sheena, a loro succedettero negli anni ’40 Bob Powell (che entrò a far parte della Marvel Comics) e Matt Baker.
Nel 1954 lo psichiatra americano Fredric Wertham pubblicò il libro Seduction of the innocent, dove gli innocenti erano gli adolescenti americani sedotti, secondo la tesi dello psichiatra, dalle figure femminili poco vestite dei fumetti.
La censura americana fece sua l’opera moralizzatrice (e puritana) di Seduction of the innocent facendo nascere la Comics Code Authority censurando le eroine poco vestite dei fumetti che sparirono dalle edicole: tra le vittime Wonder Woman e Sheena (che l’anno seguente debuttò protagonista in una serie televisiva).
Il puritanesimo in versione Facebook ha colpito anche me rea di aver pubblicato un articolo su New Pixel&Bit con una foto di Man Ray giudicata inadeguata.
Il gruppo punk – rock Ramones ha dedicato un pezzo a Sheena titolandolo Sheena is a Punk Rocker: lo inserisco nell’articolo come finale.
♥ Alla prossima! Ciao, ciao…..♥♥