Prima di incamminarci
Dicono che il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche amasse molto camminare lungo le crêuze che da Rapallo si inerpicano verso l’entroterra ciò, oltre al beneficio fisico derivante dal camminare, lo aiutava anche nella meditazione.
Oggigiorno, sarà forse difficile per noi incontrare sullo stesso cammino filosofi persi dietro i propri pensieri, si passerà, invece per villette difese da mastodontici cani da guardia, subiremo la scortesia nell’incrociare qualche abitante del luogo che, certo, non si sprecherà nel salutarci (è provata la diffidenza del ligure verso tutti) ma a noi, in fin dei conti, poco importa: siamo qui per deliziarci del panorama che si allarga sulle Cinque Terre da una parte e il promontorio di Portofino dalla parte opposta.
Il percorso che vado a proporvi, ricalca in parte quello più ampio dei Cinque Campanili (un anello che parte e arriva a Zoagli) ed è compreso anche nell’itinerario ancora più ampio del Sentiero Liguria, versione light della più spettacolare Alta Via dei Monti Liguri ( le tappe del Sentiero Liguria le trovata seguendo questo link).
Un altro aspetto da considerare, essendo il punto di partenza e quello di arrivo fissati nelle rispettive stazione ferroviarie, è l’utilizzo del treno per gli spostamenti che si rivela inequivocabilmente comodo.
L’itinerario
Usciti dalla stazione ferroviaria di Rapallo ci dirigiamo verso il lungomare Vittorio Veneto per arrivare nei pressi del castello (attualmente in fase di ristrutturazione), sempre che non si abbia voglia di fare un giro nel centro della cittadina anche per bersi un cappuccino in uno degli innumerevoli bar.
Attraversiamo l’Aurelia per imboccare la salita Sant’Ambrogio: una crêuza abbastanza ripida (mi raccomando l’utilizzo di calzature comode) che si sviluppa tra rampe pavimentate e scalini in pietra.
NOTA: il percorso è ben segnalato da apposite paline a ogni bivio, per cui sarà difficile sbagliare direzione.
In meno di un’ora (ma il tempo che si impiega è sempre soggettivo) si arriva alla scalinata che conduce al sagrato della chiesa neoclassica di sant’Ambrogio.
Un terrazzo adiacente alla chiesa offre lo spettacolare panorama su Rapallo e il promontorio di Portofino.
Possiamo inoltre ammirare i portali della chiesa ma, soprattutto, a incuriosirci è un murale sul fianco della chiesa raffigurante una mappa policroma della zona realizzata con piastrelle di ceramica.
Proseguiamo verso il piccolo cimitero girando a destra seguendo le indicazioni verso Sexi (che si pronuncia…..su: l’ho scritto prima!).
Per gli amanti della buona tavola esiste la possibilità di fermarsi un po’ più avanti presso la trattoria Cà del Frate con terrazza panoramica (informarsi sulle prenotazioni e apertura del locale).
Lasciandosi alle spalle le delizie del palato (sostituite nel mio caso da un’anonima barretta proteica), si continua fino a un crocevia dove, volendo abbreviare il percorso, si può scendere rapidamente a Zoagli.
Noi, invece, proseguiamo inoltrandoci nella zona più selvatica del percorso attraversando il vallone del Fosso di Semorile e arrivare quindi alla cappella campestre dedicata a santa Maria Maddalena (1629) e da lì ai ruderi della frazione abbandonata di Sexi.
Si prosegue su sentiero in direzione della frazione di Semorile.
Semorile offre la tranquillità di una frazione che ha resistito nel tempo all’abbandono e per questo motivo inoltrarci tra le sue case è un viaggio in quello che doveva essere la vita qualche decennio (tanti) fa.
Dopodiché ritorniamo sui nostri passi per proseguire seguendo il nuovo segnavia (un bollo rosso) che ci condurrà fino a Zoagli.
Scendendo per Via dei Mulini abbiamo la possibilità di ammirare alcune opere di land-art dell’artista Rita Tomasoni che, nel 2005, lasciò la Lombardia per stabilirsi in quest’oasi di pace.
Ormai siamo vicini a Zoagli: non ci resta che passare nei pressi dell’imponente viadotto autostradale mantenendo, però, sempre la nostra sinistra per passare accanto a un vecchio mulino stupendamente ristrutturato con tanto di ponte in pietra.
Arrivati ormai a Zoagli ci aspetta una sgradevole sorpresa: l’ultima e breve parte del percorso, seguendo il bollo rosso, è franato per cui, non sapendo più in che direzione andare per raggiungere la stazione ferroviaria mi sono ritrovata un po’ fuori rotta: per mia fortuna una gentilissima persona che dal balcone d casa sua ha seguito questo mio peregrinare, quindi è sceso in strada per indicarmi l’alternativa…in perfetto inglese
Era dunque uno straniero i cui capelli brizzolati, la figura slanciata e quel pullover più azzurro del cielo che indossava , chissà perché mi hanno fatto pensare a un professore di Cambridge oppure Oxford: in ogni caso è stata la sua gentilezza ad aggiungere piacevolezza a quella che, già di per se, è stata una bella giornata.
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⇒ Genova Nervi – Bogliasco (un percorso cittadino)
⇒ Vobbia e il castello della Pietra
♥ Alla prossima! Ciao, ciao……♥♥