Merana e i suoi calanchi ( sentiero 575)

Prima di incamminarci 

Ho dovuto  faticare non poco  per convincere draghetti  e orchi a ritornare in un ambiente più consono  a loro e cioè le pagine di  un libro fantasy, promettendo loro che, senz’altro, in una prossima escursione volerò sulle ali  di un drago  (mentre l’orco porterà il mio zaino)……

Merana (AL) si  raggiunge da Acqui  Terme percorrendo la SS 30 della Val  Bormida oppure, utilizzando l’autostrada  A6 Savona – Torino con uscita al  casello  di  Altare, per poi proseguire in direzione di  Piana Crixia, oppure in alternativa percorrere la SS 29   del  Colle di  Cadibona (visualizza su  Google Maps).

L’escursione è ad anello e non presenta nessuna difficoltà se non nel passaggio  sui  calanchi che, in caso  di pioggia, può risultare alquanto  scivoloso.

Per il resto l’ambiente naturale che si  attraversa è molto  affascinante dal punto  di  vista paesaggistico, inoltre alcune deviazione lungo il percorso  permettono  di  abbreviare il tempo  di percorrenza.  

L’itinerario 

 

Dal piazzale della Pro  Loco di  Merana, dove troveremo  un ampio parcheggio, ci incamminiamo passando  accanto  alla chiesa di  santa Maria Assunta, quindi  attraversiamo il passaggio  a livello per ritornare sulla statale svoltando  a destra. 

Merana

Pochi  metri  e svoltiamo  ancora a destra passando  accanto  a quello  che rimane del   vecchio ristorante i Due leoni  d’Oro, dopodiché transitiamo  sotto un cavalcavia proseguendo  su  asfalto  ancora per un breve tratto fino  ad arrivare nei  pressi  della cascina Valle dove,  svoltando a sinistra, troveremo il sentiero che sale dolcemente in un bosco  misto di latifoglie.

Dopo essere passati per una piccola radura con ampi  scorci  panoramici  sulla valle di  Montaldo  di  Spigno, la salita diventa più impegnativa attraversando un bosco  di cerro, fino ad arrivare alla collina di  San Fermo con l’omonima cappella e la torre medievale. 

La chiesa di San Fermo

Merana

La seicentesca chiesa di San Fermo sorge sul luogo dell’originaria parrocchia di san Nicolao.

Il 14 marzo 1170 l’arcivescovo di Milano, Galdino, conferma i beni e i diritti dell’abbazia di San Quintino di Spigno dove, tra di essi, la chiesa di S. Nicolao di Mairana.

Il 9 maggio 1179, papa Alessandro III conferma i beni all’abbazia di S. Quintino dove compare ancora la chiesa di Mairana.

Solo con la soppressione dell’abbazia e l’annessione alla diocesi di Savona, avvenuta all’inizio del ‘500, viene creata la parrocchia di san Fermo.

Nel 1565 la chiesa situata sul monte dove si trovava anche il castello, è in cattivo stato e quasi priva di arredi sacri.

Nel 1580 la chiesa, trovandosi in posizione molto scomoda rispetto all’abitato, verrà quasi dimenticata in favore di una nuova in posizione più agevole e cioè nei pressi dell’attuale cimitero.

In seguito anche quest’ultima verrà demolita per quella attuale presente nel fondovalle, inaugurata nel 1941.

Merana

Sotto  la torre medievale (alta 25 metri)  è posta una piccola e gradevole area di  sosta, parte al  coperto, dove possiamo  rilassarci  e ammirare il panorama sulla valle della Bormida di  Spigno.

Merana

Riprendiamo il nostro  cammino proseguendo in discesa su  asfalto con il panorama che si  apre sulle formazioni  calanchive.

Merana

Mano a mano  che andiamo  avanti  il panorama si  fa sempre più ampio.

Merana

Prima di  giungere al  bivio della Croce incontreremo una curiosa installazione che dei  figli  hanno  voluto  dedicare al proprio  genitore.

Merana

Dal  bivio  della croce proseguiamo  sulla nostra destra,  mentre a sinistra il percorso  prosegue sul sentiero 575C che conduce alla cascina Tavoretti  e quindi proseguendo in territorio  savonese.

Merana

Dopo un centinaio  di  metri sulla nostra sinistra ritroveremo il sentiero scendendo di  quota e inoltrandoci  in un bosco  di  carpini tra i calanchi, fino  ad arrivare in una zona all’aperto  che in passato  veniva dai  contadini  con il termine di  terre magre in quanto per nulla adatte all’agricoltura.

In seguito il sentiero  diventa più largo fino  a raggiungere un piccolo guado (in realtà solo in caso  di pioggia potrebbe esserci  qualche problema, altrimenti basta solo  allungare il passo  per superare il piccolo  rigagnolo).

Merana

Dopo il guado si  sbuca su  di una carrozzabile dove svolteremo prima a destra e poi  a sinistra su  asfalto per raggiungere cascine Varaldi.

Il percorso passa attraverso  le abitazioni  per poi incominciare a salire di  quota: questo tratto  dell’itinerario è quello più impegnativo  e potrebbe risultare poco agevole con la pioggia. 

A metà del percorso incrociamo  il sentiero  575B che conduce a Merana abbreviando il tempo  di percorrenza. Mentre all’uscita dai  calanchi il sentiero  si inoltra in un bosco  di  roverella e orniello.  

Merana

Continuando  a salire arriviamo in una zona caratterizzata dalle formazioni  dei  Murion create dall’erosione dell’acqua su  due differenti  tipi  di  marna.

Marna

(riferito  all’immagine: Termini di passaggio tra calcare (100% di carbonato di calcio) e argilla (100% di minerali argillosi). Le marne in senso stretto si trovano nel campo tra 35% e 65% di CaCO3 (o di minerali argillosi). A composizioni comprese tra questi limiti e i termini puri corrispondono litotipi intermedi).

La marna è una roccia sedimentaria, di tipo terrigeno, composta da una frazione argillosa e da una frazione carbonatica data generalmente da carbonato di calcio (calcite) CaCO3, oppure da carbonato doppio di magnesio e calcio (dolomite) [MgCa(CO3)2].

Nelle marne tipiche la percentuale di carbonato di calcio va dal 35% al 65%; al di sopra e al di sotto di questi valori si hanno termini transizionali a calcari (o dolomie) per alti contenuti di carbonato, oppure ad argille per bassi contenuti di carbonato.

Questo tipo di roccia deriva da sedimenti fangosi, di origine prevalentemente marina, sedimentati in condizioni di bassa energia del mezzo. La componente argillosa si depone per lenta decantazione di particelle d’argilla (dimensioni inferiori a 0,0625 mm). La componente carbonatica può essere originata dalla precipitazione di sali o dalla deposizione di particelle organogene, derivate cioè da resti microscopici di organismi a scheletro o guscio calcareo.

L’utilizzo industriale principale delle marne è nella produzione di miscele cementizie.

Tratto da Wikipedia

Merana

Il percorso  prosegue seguendo il confine tra le province di  Asti  e Savona, fino  ad arrivare a un bivio  dove il percorso 575D conduce alla località Pian del  Verro.

Merana

Noi, invece, proseguiremo  su di una mulattiera immersa in un bosco  di  castagni  che scende di  quota in direzione delle cascina Gheltriti

Merana

Il percorso  arriva quindi  sull’asfalto nei pressi  della cascina Galli, quindi,   continuando in direzione di  Merana, arriveremo  alla Pro Loco  chiudendo il nostro itinerario.

Merana

Grazie per avermi  seguita fin qui, continuate  a farlo  seguendo i link degli  altri  miei  articoli (compresi quelli di  AZeta – libri  e altro –).

Tiglieto  e la sua Badia partendo  da Olbicella (anello escursionistico)

Torriglia: l’anello  escursionistico

Alla prossima! Ciao, ciao…..♥♥

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