Prima di incamminarci
Anche se non siete sommelier esperti, ma volete fare bella figura in una conversazione che riguarda il vino (immaginando che l’interesse generale verso tale argomento sia pari a quella del problema delle acciughe in Perù), potete dire di avere letto nel IL blog di Caterina che la più piccola denominazione di origine controllata in Italia è proprio quella del Loazzolo DOC con appena quattro ettari di vitigno, il quale produce un moscato passito di altissima qualità.
Dopodiché, forti di tutto ciò, vi si aprirà un mondo totalmente nuovo, dove le persone vi guarderanno con stima per le vostre conoscenze vinicole e, quindi, ogni qualvolta che vi inviteranno a cena, sarete costretti a spendere una sostanziosa cifra per una bottiglia di vino all’altezza della vostra fama.
Bene, adesso che ho parlato di tutt’altro rispetto all’argomento centrale di questo articolo e cioè del Sentiero tra vigne e boschi di Loazzolo ( siamo nella Langa astigiana e per arrivare alla destinazione di partenza visualizza su Google Maps) passo finalmente alla descrizione dell’itinerario…..ma secondo voi il vino rosso si può abbinare a una portata a base di pesce?
L’itinerario
Dicono che il nome antico di Loazzolo sia stato Lupatiolum (Paese dei lupi), non so fino a che punto corrisponda a verità tale attribuzione ma, in ogni caso, nella Loazzolo odierna non vi sono i lupi, quanto piuttosto la tranquillità di un piccolo borgo con i suoi vicoli lastricati, le case in pietra di Langa e gli edifici storici come la chiesa dei Disciplinati e la parrocchiale dedicata a sant’Antonio Abate del XV secolo.
Lasciamo il nostro mezzo in piazza Torino dove vi è un ampio parcheggio (in alternativa si può parcheggiare nelle zone limitrofe) per poi uscire dal centro abitato seguendo le tracce azzurre del Sentiero tra boschi e vigne in direzione della regione Felle.
Lasciamo la strada asfaltata per una inghiaiata che procede con saliscendi a mezza costa passando per piccoli vigneti e lo sguardo verso ampi panorami.
Il percorso è ben segnalato e non presenta nessuna difficoltà.
Si arriva nei pressi di una vecchia cascina ormai abbandonata da dove proseguiremo sulla nostra destra seguendo sempre le tracce azzurre.
Dopo poco più di quattro chilometri dall’inizio, attraversiamo le vigne del Loazzolo DOC, le quali occupano un versante della collina formando un quadro idilliaco.
Proseguiamo sempre tra i vigneti in direzione della località Saracchi (o Borgata Isolabella).
Dalla località precedente il percorso piega a sinistra inerpicandosi tra i vigneti (è il tratto più ripido di tutto l’itinerario) fino a raggiungere il crinale panoramico.
Arrivati in località Mongiardino e quindi al Bric delle Forche (532 mslm) scendiamo verso la strada asfaltata.
Anche in questa parte dell’itinerario non mancheranno apprezzabili panorami.
Ritornati a calcare un po’ di asfalto seguendo la strada comunale di santa Libera, ci viene proposto se seguire un itinerario di media lunghezza oppure quello lungo (naturalmente sceglieremo quello lungo…).
Proseguiamo alternando tratti su asfalto con quelli sterrati fino a raggiungere la chiese di santa Libera.
Dalla chiesa attraversiamo un vecchio vigneto esposto sul versante collinare, da qui si discende raggiungendo la località Santa Libera, entrando in un’ampia zona boscata, che prende il nome di Bosco della Luja (il termine Luja nel dialetto locale significa capra, ed è il nome di un piccolo torrente tributario della Bormida di Millesimo).
Una volta usciti dal bosco l’itinerario prosegue in direzione della località San Sebastiano da dove proseguiremo in discesa fino a ricongiungerci con la strada percorsa all’andata chiudendo, quindi, il nostra anello escursionistico.
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⇒ Saliceto oltre l’esoterismo (5°tappa GTL)
⇒ Vobbia e il castello della Pietra
♥ Alla prossima! Ciao, ciao….♥♥