⌈ C’è il giorno e c’è la notte, fratello mio, due dolci cose;
ci sono il sole, la luna e le stelle, fratello, tutte dolci cose;
e c’è anche il vento sull’erica.
La vita è così dolce, fratello, chi mai vorrebbe morire?
Tratto dal romanzo Lavengro di George Borrow (1851) ⌋
Shinrin – yoku contro ansia e depressione
La risposta alla domanda di George Borrow è che nessuno vorrebbe morire ma, essendo l’eternità cosa da dei, è giusto vivere nella maniera più dolce possibile.
Non sempre, però, questo è possibile sia per vicissitudini personali oppure per situazioni complessive come la pandemia insegna: ed è proprio in queste situazioni che ansia e depressione diventano le fastidiose compagne di ogni giorno.
Tralasciando i casi più gravi di depressione dove l’intervento farmacologico è indispensable (insieme a un qualificato supporto psicologico) si è visto che il contatto con ambienti naturali, cioè lunghe passeggiate nei boschi, giovano sia alla salute mentale che a quella fisica.
I primi ad accorgersene furono gli scienziati giapponesi i quali codificarono i benefici nella terapia che va sotto il nome di Shinrin – yoku ( 森林浴 in lingua giapponese che tradotto in italiano da il significato di bagno nella foresta).
Il termine Shinrin – yoku fu utilizzato nel 1982 dal Ministero delle Foreste giapponese durante una campagna rivolta alla sanità pubblica e nell’ambito della medicina naturale diffusasi in Giappone a cominciare dagli anni Ottanta.
In cosa consiste lo Shinrin – yoku?
L’ambiente naturale che ci viene incontro offrendoci degli odori quali quello del legno degli alberi e della vegetazione, i suoni come lo scorrere di un ruscello e l’immagine complessiva del paesaggio che ci circonda, fanno si che si instauri in noi una sensazione di totale rilassamento con conseguente riduzione dello stress (tradotto in una riduzione del cortisolo o ormone dello stress) .
Poi, da un punto di vista prettamente fisiologico, la terapia forestale stimola la produzione delle cellule NK (Natural Killer), primissima linea del sistema immunitario per la soppressione delle cellule cancerogene e ciò sembra dovuto ai terpeni contenuti negli oli essenziali che le piante rilasciano per difendersi dall’attacco di parassiti e insetti.
La terapia forestale in Italia
Il territorio italiano per il 35 per cento viene classificato come montano mentre il 42 per cento come collinare, l’estensione forestale a oggi corrisponde al 40 per cento dell’intero territorio nazionale (corrispondente a più di 11 milioni di ettari).
Le foreste sono importanti come fornitrici di materie prime rinnovabili, per la tutela idrogeologica ( l’Italia ne ha tanto bisogno), per l’ossigenazione dell’aria e, naturalmente, per la conservazione e lo sviluppo della biodiversità.
Se già da tempo questo modello lega la tutela ambientale con lo sviluppo economico, è da poco che si guarda alla terapia forestale (se volete potete ancora chiamarla Shinrin – yoku) come possibile cura al disagio mentale e incremento delle difese immunitarie.
Il Consiglio Nazionale per la Ricerca (CNR), in collaborazione con il Club Alpino Italiano (CAI) ha condotto una ricerca nella quale duecento volontari (di età compresa fra i 18 e 79 anni e con tutte le precauzioni anti -Covid) hanno percorso per alcune ore facili sentieri nei boschi dell’Emila Romagna, Toscana e Trentino.
Al termine di queste escursioni, svolte in più giorni, ai partecipanti è stato consegnato un questionario in cui dovevano esprimersi su una valutazione dei propri livelli d’ansia, depressione, difficolta nella concentrazione e stress.
In una fase successiva a queste semplici escursioni si è aggiunta la presenza di psicoterapeuti che, a intervalli precisi durante l’escursione, hanno insegnato ai partecipanti tecniche di meditazione e consapevolezza dell’interazione tra i sensi e l’ambiente circostante.
Quanto sopra scritto è semplicemente a titolo informativo, mentre per una maggiore visione dell’argomento vi rimando alla guida Terapia forestale (visibile nel box seguente) nata dalla collaborazione tra CAI e CNR liberamente scaricabile da questa pagina
terapia forestaleIl libro in anteprima
⌈ Il termine Shinrin-yoku, ovvero bagno di foresta, coniato in Giappone negli anni Ottanta dal direttore dell’ente forestale nipponico, fa riferimento all’immergersi nella natura con i cinque sensi.
Il bosco, la selva, sono uno stato della coscienza: la condizione in cui ogni desiderio fluisce senza sforzo verso il proprio compimento.
Lo Shinrin-yoku oggi è sempre più conosciuto e apprezzato come terapia preventiva. L’immersione nella natura ha effetti terapeutici comprovati anche scientificamente: è in grado di ridurre le concentrazioni dell’ormone dello stress nel corpo, di rinforzare il sistema immunitario, di regolare la pressione arteriosa e il battito cardiaco, di abbassare il colesterolo.
Lo Shinrin-yoku è un’avventura di profonda comunione con la natura. Si pratica in molti modi, ma quello più tradizionale è la passeggiata e la meditazione nel bosco o nella foresta.
L’immersione nella natura, quindi, può guarire le nostre difficoltà, perché la foresta ci conosce da sempre e nutre la nostra creatività, ed è provato che la creatività è la dote più utile all’uomo per la sua realizzazione nel mondo del lavoro e del denaro, assai più efficace del mero quoziente intellettivo o di altre doti logiche.
In questo libro vi sono le chiavi pratiche della relazione con la foresta che dona creatività. La foresta è un invito ad agire, perciò il modo migliore per comprendere quanto è esposto in questo libro è quello di mettere in pratica i rituali di immersione che esso descrive. ⌋
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♥ Alla prossima! Ciao, ciao…..♥♥